Chi era davanti al video si aspettava la cronaca di quanto stesse accadendo. Invece, dopo alcuni giorni, ancora ci si chiede cosa sia veramente successo e non si capisce la scelta di Dazn (che si è adeguata) di non documentare su quanto stesse accadendo. Infatti, non ci sono state immagine ne altro sugli scontri tra le tifoserie di Spezia e Napoli allo stadio Picco, domenica. La Gazzetta dello Sport affronta l’argomento:
“Quanto avvenuto a La Spezia, fra le tifoserie del Napoli e della squadra di casa, è di estrema gravità, e questo l’ha detto pure il presidente della Federcalcio Gravina. Il problema è che ancora non abbiamo capito bene che cosa sia successo. O meglio, ce l’hanno raccontato, i giornali, ma non l’abbiamo potuto vedere. Perché la regia della Lega di Serie A ha deciso, come già in altre occasioni in passato, di non mostrare quel che succedeva e l’emittente licenziataria dei diritti si è adeguata, non utilizzando le telecamere di supporto a disposizione. In un periodo in cui siamo inondati di atroci immagini di guerra, bombardamenti, edifici sventrati, cadaveri abbandonati per strada, i signori del pallone si aggrappano alla censura per tentare di cancellare quanto di inaccettabile accade negli stadi di calcio. È assurdo e insensato. Non si combatte così la violenza. Nasconderla è inutile. È una scelta puerile e anacronistica. Se in altri Paesi alcuni fanno lo stesso, ecco, questa è una delle poche cose da non copiare”.