A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Spezia-Napoli

Approfondimento su Spezia-Napoli

Con la sfida sul campo dello Spezia termina la stagione 2021/22 per il Napoli. La nostra rubrica vi dà appuntamento ad agosto.

Spezia e Napoli non avevano più nulla da chiedere a questo campionato, avendo già raggiunto in anticipo i loro obiettivi stagionali. Una miracolosa salvezza per i liguri di Motta, il terzo posto (per molti deludente ma a mio avviso non da buttare) in casa partenopea e per questo ci si aspettava nonostante il gran caldo una gara divertente e aperta. A vincere sono stati i partenopei con un 3-0 netto maturato nel primo tempo. Sia in casa Spezia che in quella Napoli è stata l’occasione per salutare ragazzi che nella prossima stagione andranno verso altri lidi.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • La vergogna: precisiamo subito che quando parliamo di violenza dobbiamo indignarci tutti, indipendentemente dai colori per cui tifiamo e da chi abbia acceso per primo la miccia. È stata una pessima scena di cui avremmo fatto decisamente a meno ieri mattina e che ha mortificato due città. Archiviamo subito questo episodio  e ripartiamo l’anno prossimo con una testa diversa. Perché sia ben chiaro: i tifosi hanno diritto anche di protestare ma quei “gentiluomini” erano tutto tranne che supporter.

 

  • La fiducia: Spalletti aveva usato benissimo gli uomini disponibili in rosa durante il periodo di emergenza, un pochino meno quando ha avuto abbondanza di uomini da far ruotare. Non solo Mertens, di cui si è detto tutto, ma anche Demme e Zanoli, per fare due nomi, avrebbero meritato un maggior minutaggio in stagione. Il tedesco quando chiamato in causa con continuità non aveva fatto male e soprattutto era diventato un punto di riferimento nella gestione Gattuso. Il giovane terzino invece è stato catapultato in campo in fretta e furia solo dopo l’infortunio di Di Lorenzo, ma forse avrebbe meritato qualche spezzone di partita già nella prima parte di stagione per arrivare pronto alla grande occasione. Ecco se proprio dobbiamo rimproverare qualcosa a Lucio in stagione è il non aver favorito la partecipazione e coinvolgimento di tutti a risultato acquisito.

 

  • L’aria che tira: da qualche settimana in casa Napoli non si respira un bel clima, nonostante la squadra abbia conquistato due punti in più rispetto alla scorsa stagione e staccato di nove punti la Juventus. Non solo: quattro vittorie consecutive dopo la contestazione e aver chiuso come miglior difesa del campionato sono dati che devono far riflettere. Capisco che si possa essere un pizzico delusi perché forse questa squadra avrebbe potuto almeno lottare di più, ma questo clima di disfattismo è tipico dell’ambiente Napoli. Non ci sono mai state mezze misure, o bianco o nero, o vita o morte, invece deve essere considerata, a mio avviso, molto buona (non ottima) la prima stagione targata Spalletti. Aspettiamo e giudichiamo quello che verrà senza pregiudizi e per una volta con un pizzico di fiducia.

 

  • Il microfono spento: prima della gara contro lo Spezia era ritornato a parlare il presidente Aurelio De Laurentiis. Parole sul mercato aperto che hanno spaventato i tifosi, come se ogni suo dipendente (persino i magazzinieri) avessero addosso un cartellino col prezzo. Per carità, che piaccia o no, la sua gestione del club è di alto livello sia per conti che per risultati, ma qualcuno dovrebbe dirgli che bisognerebbe avere un pizzico di tatto verso i tifosi. Personalmente non credo nella rivoluzione tecnica, magari mi sbaglio, e se vendere serve a rendere più solido il club ben venga ma perché sbandierare ai quattro venti le intenzioni? Infine un’ultima cortesia da chiedergli sarebbe di evitare quella fastidiosa retorica della “napoletanita’”per scaricare sui calciatori il mancato rinnovo o la possibile partenza.

Articolo a cura di Marco Lepore

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