Ieri, inaugurando in veste di presidente onorario il villaggio di “Race For The Cure”, ha poi aggiunto una serie di concetti:
«Koulibaly è un simbolo del Napoli, ma spetta a lui decidere se non vuole più esserlo. Ognuno ha una propria dignità e le proprie esigenze: noi vogliamo che resti, però rispettiamo chiunque. Io non ho mai obbligato nessuno a restare anche con un contratto lungo. Mai. L’unico forse è stato Mazzarri, un caro amico che saluto».
Parole anche su Osimhen, altro uomo in copertina-mercato:
«L’abbiamo avuto a mezzo servizio per due anni, dare giudizi è poco opportuno. Ogni campionato è diverso, ogni squadra si modifica nel corso della preparazione: è sempre un’incognita. Io sono dell’idea che ci vorrebbe uno psicologo o una psicologa, perché una donna fa più piacere. Però poi non bisogna mettere gli allenatori nei guai, perché potrebbero dire cose inopportune, e così ci siamo sempre astenuti».
Fonte: CdS