Eppure i titoli di coda non stanno ancora scivolando in sovra-impressione, quando già si entra dentro una scena nuova: anno 2022-2023, ciak, si vira, portandosi addosso quel che di buono è rimasto – mica poco – e tuffandosi in quell’orizzonte per ora terso ma che però, c’è da giurarci, finirà per offuscarsi. Le storie non cambiano, restano sostanzialmente eguali a se stesse: ci saranno nuovi attori protagonisti, qualcuno finirà per rimanere nella penombra – al di qua della macchina da presa – e il resto, come se fosse un sequel. «Sarà Dimaro-Folgarida-mercato». Sarà tutto ciò ch’è stato da sempre, da quanto il mondo era in bianco & nero e si restava aggrappati: ma adesso ch’è a colori, con megaschermi che ti rapiscono o ti calamitano nello spazio, la centralità sta sempre in una notizia capace di scatenare vibrazioni.
«Non possiamo bruciare tutto e subito, le novità vanno gustate un po’ alla volta e ce ne saranno. Per il momento, possiamo dire che Anguissa resterà».
La fumata azzurra, costo quindici milioni di euro come previsto, serve a De Laurentiis per lanciare il promo dell’undicesimo ritiro a Dimaro-Folgarida, ormai casa-Napoli, in una mattinata ch’è un’eco indistinguibile e che qualche vaga sensazione lascia in questo «tiro a Ciro» che diventa la colonna sonora di un’estate da attraversare sbracciando ma con cautela:
«Con Mertens ci siamo visti di recente e ci dovremo incontrare di nuovo. Mi sembra inopportuno mettere pressioni, speranze e delusioni mentre si sta ancora giocando. Giocheremo a La Spezia con 80 gradi all’ombra, poi se uno è veramente interessato non scompare e se ne parla in maniera serena. Il 24 è il mio compleanno, il 25 c’è un’altra cosa a Napoli: insomma, non scappiamo».
E nelle buste – la uno, la due e la tre – oltre al milione e mezzo di euro offerto, adesso sembra ci siano anche due punti interrogativi, piccoli o grossi è da decifrare, come il linguaggio in codice di questi giorni, nel quale Mertens ci aggiunge del suo con un post nel quale se n’è stato con il suo erede nello spogliatoio del Maradona: «Momenti che non dimenticherò mai». E’ sconveniente interpretare, ovvio, perché le variabili sono tante e varie, però ancora niente è successo dal 26 aprile e qualcosa accadrà nella prossima settimana, quella successiva al triplice fischio finale, nella quale Adl ha un’agenda che
Fonte: CdS