C’è stato qualche equivoco di troppo, qualche voce eccessiva, dopo la sconfitta del Napoli a Empoli che ha escluso gli azzurri dalla lotta scudetto. Ma dopo l’ultima al Maradona e la festa d’addio di Insigne (chissà se dopo il tributo popolare De Laurentiis avvierà l’azione legale anche nei confronti del capitano per l’ammutinamento del 5 novembre 2019) tutto sembra essere chiarito a livello ambientale, con Luciano Spalletti che ha lanciato un condivisibile messaggio alla tifoseria, esortandola a riempire lo stadio nel prossimo campionato, così come è accaduto per Napoli-Genoa. Questo dipenderà da vari fattori, a cominciare dalle operazioni di mercato e dai risultati, ma anche dalla politica dei prezzi per la campagna abbonamenti 2022-2023 e per i biglietti delle partite. Bisogna far sì che l’amarezza per la partita di Empoli si dissolva, insieme alle voci che accompagnano certi risultati, come quella sconfitta o il pareggio contro il Verona che un anno fa costò a Gattuso il posto in Champions. La rosa ha qualità ma non è profonda, nonostante gli sforzi di Spalletti che ha dato davvero una chance a tutti. E poi c’è il discorso della mentalità perché, soprattutto in una piazza dove vi sono forti vibrazioni, occorre avere uno spirito vincente e invece, di fronte alle partite della possibile svolta, il Napoli frana. È un tema che ha spesso sottolineato Arrigo Sacchi nelle sue interviste: questo, al di là della forza dei calciatori e dei club, può avere fatto la differenza rispetto a Milan e Inter che vanno a giocarsi lo scudetto negli ultimi 90 minuti di campionato. Spalletti ha fatto un discorso chiaro, adesso tocca alla società “aiutarlo” nella costruzione di questo patto con Napoli, che si rivelò vincente negli anni Ottanta. Maradona non c’è più ma l’amore di Napoli per il Napoli sì: e conta soprattutto questo. Fonte: Il Mattino