Il Napoli compie il suo dovere nella gara valida per la 37° e ultima giornata di campionato e si impone al “Maradona” sul Genoa con un nettissimo 3-0 davanti a cinquantamila spettatori. Un risultato che porta la formazione partenopea ufficialmente al terzo posto in classifica e che manda al 99,99% i liguri in serie B.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- La stampa accreditata: non farò come il buon Spalletti, che ha sparato nel mucchio, ma in queste ultime settimane alcuni giornalisti si sono sentiti offese dalle parole di Lucio e gli hanno gettato addosso quintali attribuendogli addirittura offese sessiste fuori dal mondo. Poi vai a vedere chi sono gli “indignati” e ti accorgi che sono gli stessi che spesso si sono dimostrati debolissimi col presidente, senza mai essere in grado di controbattere alle sue parole per il timore di non essere invitati alle conferenze stampa. Raccontare ciò che accade o le stesse parole di Aurelio De Laurentiis è correttissimo, un pochino meno è apparire svagati e attaccare con la speranza che il tecnico di Certaldo si imbufalisca per dare le dimissioni. Come direbbe il noto chef Alessandro Borghese “STRATEGIA?” Non lo so, ma tutto ciò lascia pensare…
- La vera indignazione: in casa Napoli una fetta dei tifosi e degli addetti ai lavori contesta il presidente Aurelio De Laurentiis per il terzo posto ottenuto in classifica e il mancato scudetto. D’accordo può esserci un piccolo di delusione, ma da qui a protestare con veemenza mi sembra un pizzico eccessivo. Vogliamo indignarci? Allora pretendiamo un settore giovanile all’altezza, perchè se nessuno se n’è accorto quest’anno sono stati combinati disastri inenarrabili. La Primavera più forte della gestione ADL si è suicidata con un punto raccolto in tre sfide (due in casa) contro penultima, terzultima e ieri col Verona già salvo. L’Under 17 si è presentata ai playoff senza sette titolari per motivi disciplinari (UNDER 17 NON PROFESSIONISTI), l’Under 16 perde in casa negli ottavi 4-0 contro la Fiorentina. Tutto questo mentre i procuratori di promettenti ragazzini rendono PERSONAGGI FENOMENALI i loro assistiti. Il calcio giovanile deve finalmente cominciare a diventare qualcosa di serio per la terza forza della serie A.
- Il primo bacio: tanti calciatori a Napoli sono migliorati durante questa stagione, trasformandosi da esuberi in punti di forza. Il nome più importante è senza dubbio quello dello slovacco Stanislav Lobotka, atleta deriso per diciotto mesi un pochino da tutti (anche io non sono stato tenero in passato con lui). E invece ieri il centrocampista, subentrato dalla panchina, si è preso la soddisfazione di aver realizzato il primo gol in assoluto con la maglia partenopea. Un coast to coast visto già altre volte in passato, che stavolta non è sfociato in un’apertura per un compagno ma in una conclusione perfetta che brucia il povero Sirigu. Un bacio naturale e dolcissimo alla maglia azzurra, come un fidanzato che dopo averne subite troppe dalla sua amata, la guarda negli occhi e le sussurra ” TI AMO”. Corrisposto Stanislav, davvero corrisposto.
- Un giorno all’improvviso: abbiamo iniziato parlando di settore giovanile senza essere affatto teneri sull’attuale gestione. Dalla cantera il talento più cristallino uscito è un classe 91′ di Frattamaggiore chiamato Lorenzo Insigne. Dopo dieci anni le strade si separano e per la prima volta ho visto tantissima gente piangere per il suo addio e gli ultrà dedicargli il giusto tributo per quanto fatto a Napoli. E’ stato distrutto da una (piccola per fortuna) parte della tifoseria, che lo ha offeso in maniera rivoltante, perchè si può anche non piacere per il modo di giocare ma non è giusto andare oltre. Eppure Lorenzo è così, croce e delizia, simpatico e chiagniazzaro, autore di gol fantastici e di tiri in curva, insomma è imperfetto proprio come la sua città. La separazione è stata condivisa, non va accusato nessuno perchè sono dei professionisti. Giusto ricordare che è il secondo marcatore della storia del Napoli, ed è il secondo napoletano in assoluto a vincere un trofeo con la maglia dell’Italia da calciatore del Napoli (dopo Iuliano campione d’Europa nel 68′). Insomma i numeri non mentono mai, anche se la freddezza delle cifre in una giornata come quella di ieri deve lasciare spazio solo alle emozioni. Ancora novanta minuti e poi un sincero in bocca al lupo per il futuro e ricorda. Lorenzo, che Napoli resterà sempre casa tua.
- Il segnale: dopo la sconfitta di Empoli l’unico vero obiettivo delle successive quattro giornate era capire se la squadra fosse ancora dalla parte del tecnico. Ebbene in un Maradona semivuoto con un clima di contestazione contro il Sassuolo il Napoli aveva rifilato quattro reti in venti minuti e sei complessive, cosa ad esempio non accaduta con la gestione di Carlo Ancelotti dopo lo storico ammutinamento della notte di Champions. Stavolta li diamo perbene i numeri, nove punti in tre gare con dieci reti realizzate e una sola al passivo. Qualcuno dirà che questi successi sono venuti quando non contavano più nulla, forse è vero ma va detto che il Milan, numeri alla mano, ha raccolto 28 punti su 30 disponibili nelle ultime dieci gare giocate. Il Napoli avrebbe dovuto fare qualcosa che andava ben oltre la propria storia, ovvero dieci vittorie consecutive. Si ripartirà da qui con rinnovato ottimismo, senza farla diventare una vera ossessione…
Articolo a cura di Marco Lepore
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