Ora il VAR diventa penalizzante: cambi in quel di Lissone

Il paradosso del VAR, fase tre. Presentato come aiuto per un arbitro, poi mal utilizzato e dunque erroneo; adesso strumento che fa sbagliare l’arbitro. Il problema è serio e come tutti i problemi seri, ha più di un padre: sicuramente, aver lasciato solo Rocchi nelle fasi cruciali della stagione, non è servito alla causa. Dalla nuova governance di Trentalange, si sono spese più parole per altre problematiche e decisioni che per testimoniare una reale difesa per il lavoro del designatore. In questo Nicchi (occhio che l’alibi della sua gestione sta finendo), con tutti i suoi limiti, aveva altro spessore. Ma c’è anche un altro aspetto: il responsabile del VAR, colui che in pratica dorme a Lissone, dove la Lega ha messo a disposizione degli arbitri italiani un gioiellino futuristico (e anche… costoso), è Alessandro Stagnoli, che non è nella commissione CAN e il VAR, da assistente quando era in campo, non sapeva neanche cosa fosse. Ci vorrebbe una rivoluzione, un vero responsabile VAR, un altrettanto rappresentativo responsabile dei rapporti con le società, un giro di vite ai giudizi della CON (altro fallimento), per far crescere davvero gli arbitri. Una rivoluzione che, al momento, si limita alle promozioni e alle dismissioni, con scelte praticamente fatte. Dalla CAN saranno dismessi 8 arbitri (ne arriveranno 5 dalla C), 10 assistenti (7 dal piano di sotto più tre arbitri fra coloro che chiederanno di fare il corso) e 8 VMO (Video Match Officials) che si aggiungeranno ai 4 VAR Pro.
Fonte: CdS
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