Su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli, ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Inter, ecco le sue parole: “Differenza tra il nostro calcio e quello estero? Manca il coraggio di lanciare i giovani. La grande differenza che trovo con Inghilterra, Spagna, Germania è questa: non hanno paura di buttare dentro i ragazzini, c’è coraggio e programmazione che diventa storia. Noi per i nostri settori giovanili siamo nel medioevo, non si va avanti per meritocrazia ma c’è sempre chi spinge più per altri fattori. Chi governa il calcio, ai piani alti, ha un lavoro difficile e duro nei prossimi anni. C’è bisogno di cambiamento, la nostra Nazionale non è andata al Mondiale per la seconda volta di fila. Se andiamo a vedere nelle giovanili e nella massima serie il 70% sono stranieri ed è un dato che deve assolutamente calare. Per questo tanti calciatori scelgono altri campionati rispetto al nostro? Certo, anche a livello giovanile si preferisce andare all’estero piuttosto che in Italia. Abbiamo tanti talenti, soprattutto nel sud Italia, basta girare ed avere coraggio. Maradona, Kaka, sono tutti giocatori che facevamo la differenza, noi questi li accogliamo a braccia aperte, ma tanti stranieri che ci sono oggigiorno in Italia sono palesemente inferiori agli italiani. Empoli? È una realtà che conosco bene, stanno facendo un lavoro straordinario e lo fanno attraverso i giovani. Il loro settore giovanile è preparato, non hanno paura di buttarli in prima squadra al di là dei risultati. È una delle squadre da prendere come modello di competenza e programmazione. Salernitana salva? Ci credevo quando era ultima, ci credo ora. Sabatini ha avuto due cocomeri sotto molto grandi. Si è preso delle responsabilità che se avesse fallito, chissà cosa ne sarebbe stato della sua carriera. Iervolino ha portato grande progettualità, che porterà negli anni una società forte”.