Sul podio si va in tre. Questo è il pensiero di Luciano Spalletti. E allora la vittoria in casa del Torino è un passo in più verso il terzo posto. Ecco perché l’allenatore del Napoli ha la faccia soddisfatta. Certo, quella contro i granata non è stata minimamente paragonabile alla passeggiata di salute di una settimana fa al Maradona contro il Sassuolo, ma resta pur sempre una vittoria.
Allora parliamo di presente e del giocatore che ha deciso la gara: Fabian Ruiz.«Fabian è come se avesse una mazza da golf: quando calcia in porta e la piazza è una garanzia. A volte sembra che le gambe vadano più piano, ma col pensiero e col piede è tre volte avanti a tutti. È un calciatore di livello top».
Ma quest’anno ha vissuto una stagione di alti e bassi...«Si può passare un periodo dove si fa un po’ meno, è normale. Quest’anno purtroppo è stato nelle condizioni di star fuori per la pubalgia che lo ha attanagliato per diverso tempo, e non ha fatto vedere il suo reale valore. Ma se sta bene è fenomenale. La palla gli può arrivare in qualunque modo, lui te la rende lucida e pulita con i giri contati».
Secondo lei come sta vivendo la fine della sua avventura a Napoli? «La deve vivere serenamente. Ha fatto questa scelta che va accettata da parte di tutti. Per noi non è facile, perché si perde un giocatore del suo livello. Intanto ha già dimostrato il suo talento e il suo valore: di calciatore e di uomo. Può girare sempre a testa alta. Il pezzo di carriera che ha passato in Italia è stato da calciatore qualitativo».
Che risposte ha avuto dalla sua squadra? «A me interessa fare le cose corrette e farle sempre. Le abbiamo fatte anche quando abbiamo incontrato qualche momento difficile. Per noi è importante portare rispetto per la professione che facciamo ma anche per i tifosi che ci supportano sempre. Noi siamo con voi e vi si vuole bene. Il Napoli deve fare delle belle partite sempre e comunque. Si perdono di vista delle cose fondamentali, i calciatori sono venuti nel giorno di riposo per preparare questa gara».
È anche tempo di bilanci: il suo per questa stagione? «Quello che conta è il podio: sono tre le posizioni dove si prendono le medaglie e si deve salire lì».
La scelta della non conferenza stampa della vigilia? «Volevo dare un merito a una mia estensione. Perché il mio staff rappresenta questo. Io parlo per uno, loro parlano per sette. Era giusto dar loro i meriti per questa stagione è giusto fargli vedere che hanno un valore e se occupiamo una certa posizione in classifica è anche merito loro. È fondamentale coinvolgerle e fare sentire importanti anche loro. Hanno raggiunto un grande obiettivo e bisogna dargli meriti».
Rispetto alla vittoria col Sassuolo, questa è sembrata più sofferta: come mai? «Questa era una partita più difficile anche per le caratteristiche della squadra. Questa gara è stata in bilico fino al gol nella ripresa. Poi il Torino è una squadra più scomoda per quelli con le nostre qualità. Diventa più facile andare a prendere la partita in mano contro il Sassuolo. Ospina ha fatto due ottime parate».
A proposito di Ospina: cosa chiedeva insistentemente al suo portiere? «Doveva prendere più campo quando aveva la palla tra i piedi. I due centrali si devono alzare e lasciare campo al portiere. È fondamentale per la nostra costruzione dal basso. È questa l’idea moderna di calcio: venirti a prendere uomo contro uomo in tutto il campo. Dobbiamo ancora migliorare qualcosa».
B. Majorano (Il Mattino)