Prof. Trombetti: “Un pizzico di rammarico, ma la Champions è una gioia”

«Felice per il ritorno in Champions ma con un po’ di amarezza per il sogno scudetto che è svanito per qualche errore di troppo». Il professore Guido Trombetti, rettore emerito dell’Università Federico II di dubbi ne ha davvero pochi. 

Lo scudetto è stato solo sfiorato ma il Napoli è ancora in Europa. «Il bilancio di questa stagione è molto positivo. La società è stata gestita in questi 18 anni con la grande saggezza dell’imprenditore di razza. Non dobbiamo mai dimenticare la differenza di caratura economica tra il Napoli e le sue rivali altrimenti perdiamo di vista la realtà. Purtroppo è mancato l’acuto che però è legato anche ad un poco di fortuna».

Il tifoso e non l’accademico Trombetti vuole una società solida o una società che accetti il rischio imprenditoriale (anche forte) per vincere? «Una società solida che non si faccia però irretire dall’ossessione del bilancio. Però forse un pizzico di “coraggio ragionato” avrebbe potuto portare De Laurentiis nella leggenda».

Cosa fatica a digerire? «Come negarlo. Veder offrire più e più volte lo scudetto su un piatto d’argento e non riuscire ad agguantarlo».

Il ritorno in Champions rende soddisfacente la stagione? «La Champions è una vetrina esaltante. Resta il rimpianto per qualche cosa che poteva avvenire ma non è avvenuto. Ma questo accresce l’amore per la squadra. Mi sento come i giocatori d’azzardo. Che hanno la sensazione di essere sempre li lì per agguantare la fortuna senza riuscirci mai. Diceva Vittorio de Sica che in questa sensazione risiede l’attrazione che prova il giocatore. Le motivazioni che spingono al gioco le può comprendere solo chi le avverte. Cioè un giocatore. Tutto dipende dal magico piacere di sentirsi sempre vicino alla fortuna senza riuscire ad afferrarla mai. Ed io mi sento proprio così. Più mi sfugge il colpaccio più il gioco mi attrae».

L’idea di perdere Mertens? «Non vorrei che adesso si mitizzasse un sia pur grande campione come Mertens che comincia ad avere anche i suoi anni. Io mi auguro che resti perché può dare ancora un contributo significativo. E spero che si aprano per lui le porte di una carriera dirigenziale. Finezza, garbo, simpatia potrebbero farne il Maldini del Napoli».

Gli altri big? «Oggi tutti sono cedibili in tutte le squadre. Sul punto sono completamente laico. Ricordo sempre che dalle cessioni di Cavani ed Higuain nacque un Napoli rinforzato. Il punto vero non è chi parte ma chi arriva. E questo è nel grembo di Giove».

Fonte: Il Mattino

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