E’ inutile piangere sul latte versato, questo è poco ma sicuro, e lo scudetto per il Napoli ormai è un argomento che ricomincerà a vivere la prossima stagione, ma è anche vero che bisogna anche guardare il bicchiere mezzo pieno, con una qualificazione matematica in Champions League, ed un allenatore che è pur sempre uno dei migliori in circolazione, come scrive oggi Il Mattino. “Questo gruppo ha avuto la forza di superare le emergenze degli infortuni e del Covid ma non è riuscito a fare lo scatto nelle partite in casa con Fiorentina e Roma e nella trasferta ad Empoli. Un peccato, certo. Ma si valuti da parte della tifoseria questo risultato come l’inizio del progetto che è stato affidato a un allenatore di valore. Spalletti può sbagliare una partita, una formazione, una sostituzione – o più di una – però resta un condottiero esperto e meglio potrà navigare in questo mare dopo aver conosciuto più a fondo la squadra, la società e l’ambiente. Aveva creduto anche lui di poter lottare per il titolo e ha incoraggiato fino alla partita contro la Fiorentina le speranze dei suoi uomini, anche utilizzando massicce dosi di retorica. Voleva stimolarli, forse anche perché temeva che il peso del confronto con Milan e Inter potesse schiacciarli, essendo peraltro la condizione fisica non più brillante. Non vi è riuscito perché in questa squadra vi è un deficit di personalità, che si può colmare soltanto grazie a giocatori con esperienza e cultura vincente, come da tempo ripete nei suoi ragionamenti Arrigo Sacchi, che con il Milan sfidò il Napoli di Maradona e un altro ambiente.