Per definire un errore ci possono essere tanti modi: l’errore di Pairetto e Nasca a La Spezia, sabato, com’è?
«Tristissimo, clamoroso ma tristissimo». Lo dice l’ex arbitro, Graziano Cesari, opinionista di Mediaset per le vicende regolamentari. Uno sbaglio diventa funzionale alla crescita e alla maturazione di un direttore di gara, ma un errore simile non è ammissibile.
La cosa che l’ha colpita di più? «Il fatto che i due protagonisti, Pairetto e Nasca, siano a loro modo due figure che dovrebbero essere le più preparate. Pairetto è un internazionale, Nasca da quando è stato introdotto il VAR ha fatto solo quello. Mi chiedo, possibile?»
Risposta: sì, possibile. «Allora bisogna aggiungere una aggravante: l’intera vicenda è contro il protocollo VAR. Per il controllo mancato e la ripresa del gioco affrettata. Ormai lo sanno tutti, i gol vanno “checkati” dall’inizio alla fine. Possiamo aggiungere un aggettivo: errore inaccettabile».
Ed invece… «Ed invece li vedo, poverini, sballottati ad ogni situazione, attorniati dai giocatori ad ogni fischio».
Ma dove sono finiti i direttori di gara degli ultimi due anni? Possibile ci sia stata un’involuzione così drastica? «Certo, fra le tante conseguenze della Pandemia, e certo non mi immagino neanche un momento di accostarla ai drammi che abbiamo vissuto, c’è anche questa. Il che conferma quello che ho appena detto: finché non c’era il pubblico, gli arbitri hanno diretto in maniera serena, abbiamo benedetto il ritorno agli stadi pieni, quelli senza personalità hanno iniziato a sentire la pressione. Evidentemente sono suggestionabili e ansiosi»
Rocchi ha fermato tutti fino alla fine del campionato. E’ evidente che si tratti di un errore clamoroso, forse fra i più clamorosi e gravi della stagione e dall’introduzione del VAR. In materia di punizioni, siamo in linea o bisognerebbe forse impartire una punizione esemplare? Si perde la credibilità dell’intera classe arbitrale e della tecnologia. «Dico solo questo: è talmente inaccettabile che la sanzione disciplinare andrebbe correlata all’errore».
CdS