Gleijeses: «Spalletti allenatore realista, la Champions è buona per il Napoli»

Chissà, forse per il «suo» Napoli l’attore e regista Geppy Gleijeses avrebbe sognato un finale diverso, magari migliore. Ma intanto si gode quanto accaduto, il sogno scudetto sfiorato e quell’accesso alla prossima edizione della Champions League, competizione alla quale gli azzurri mancavano da due anni. Insomma, un sorriso a metà, ma che in ogni caso può essere considerato soddisfacente.

Insomma, messa da parte l’amarezza per il sogno scudetto, è stato contagiato dall’effetto Champions? «Sono naturalmente molto contento di tornare a giocare le partite dell’Europa che conta».

Quindi ha ragione Spalletti quando dice che è stato centrato l’obiettivo di inizio stagione?
«Direi proprio di sì. Spalletti è un grande allenatore e credo che quest’anno alla guida del Napoli abbia fatto un grande campionato».

Cosa è mancato nella lotta scudetto? «Il Napoli è stato vittima di troppi infortuni, motivo per il quale penso ci sia anche qualcosa da rivedere sulla preparazione atletica»,

E poi? «Credo che a questa squadra manchi un leader in campo. Penso a uno come Hamsik, uno che sappia trascinare i compagni nel momento critico».

Mertens ha ragione quando dice che il Napoli era la squadra più forte del campionato? «Probabilmente sì. Ma solo il Napoli che gioca al 100% di uomini e condizioni può battere tutte le altre. E questo alimenta le delusioni per questo finale che un po’ tutti ci aspettavamo potesse essere diverso e più ricco di gloria. Il rimpianto c’è solo perché anche la altre non si sono dimostrate squadre schiacciasassi».

Insomma: tutta colpa degli infortuni? «Beh il dato è evidente: abbiamo giocato gran parte del campionato senza molti degli elementi fondamenti della rosa e il primo crollo, quello dopo il filotto di risultati utili consecutivi, è arrivato non appena sono iniziati gli infortuni in serie».

Quanto hanno pagato gli errori individuali? «Il giusto. Perché gli errori si possono fare. Ma il vero delitto è stato quel misero punticino raccolto nelle tre partite prima della vittoria contro il Sassuolo: ovvero con Roma, Fiorentina ed Empoli».

Rimpianti ne abbiamo? «Credo sia inevitabile. Ma direi che i veri rimpianti sono più per non aver lottato fino alla fine che per non aver vinto».

Tornando indietro cosa pensa che sarebbe stato utile alla squadra per non perdere il ritmo delle prime? «Direi che alla luce del risultato contro il Sassuolo è evidente che la presenza di De Laurentiis vicino alla squadra è stata preziosa. È stato più vicino alla squadra e agli allenamenti e si sa: l’occhio del padrone ingrassa il cavallo».

Fonte: Il Mattino

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