Calciomercato Napoli: le riconferme ed i volti nuovi dopo un decennio cominciato con Benitez

CALCIOMERCATO – Il mercato stavolta ci sarà, per forza perché chiusa una stagione, si aprirà un ciclo nuovo, è in una rivoluzione più o meno annunciata. È l’estate degli addii, se ne andranno quei trentunenni che riempito un decennio; qualcuno già c’era, per esempio Insigne, e altri arrivarono, e tra loro Ghoulam, e in quell’istante, ripensandoci bene, si dissolverà il «Progetto» che Rafa Benitez e Riccardo Bigon allestirono in quel 2013, la fase dello sviluppo e dell’europeizzazione.

Napoli e le riconferme

Rimarrà (forse e chissà?) Koulibaly, «classe di ferro» come gli altri, e sentirà ancora a fianco a sé, (forse e chissà?) volteggiare Mertens, l’altro superstite d’un blocco magico. E poi qualcos’altro accadrà. Perché in quest’estate, quella che segue l’autaut a se stesso di De Laurentiis del 30 giugno scorso, la politica del contenimento dei costi verrà ribadita e però stavolta andrà rilanciata quella degli investimenti. Il Napoli di Spalletti è stato praticamente fermo, nella sua fase d’allestimento: ha perso Maksimovic, Hysaj e Bakayoko, è intervenuto attraverso il prestito di Anguissa e l’arrivo a costo zero di Juan Jesus, si è «liberato» – a dicembre – dell’ingaggio pesantissimo di Manolas, in conflitto con ADL da agosto, «sostituendolo» con Tuanzebe e poi si è «ripreso» ciò che era già suo, Ounas e Malcuit.

I ricambi per il nuovo Napoli

Il futuro verrà inevitabilmente orientato dal flusso di cassa: la Champions ha un suo peso (rilevante) ma chi potrebbe spostare gli equilibri finanziari è Victor Osimhen; che ha già fatto spingere il Newcastle a gennaio a offrire 100 milioni di euro. Ma in quattro mesi, la storia si è evoluta e Osimhen ha la sensazione (si dice così) che Manchester United e Arsenal possano affrontare un sacrificio che lo renderebbe felice; il Napoli, dinnanzi a una proposta indecente da 110 milioni non vacillerebbe, ovviamente, ma lascerebbe che l’affare si realizzi. Il centravanti del futuro, che starebbe dentro al cosiddetto progetto, si chiama Gianluca Scamacca; ha ventitré anni, un fiuto del gol e una fisicità che rassicurano, come Sebastien Haller (che però ha 28 anni) o come Martin Terrier (25 del Rennes). Con l’apertura verso il rinnovo di Mertens, cambierebbero anche le prospettive per Petagna, che ha sempre un proprio mercato; a Giuntoli piace, per un organico extralarge, il «Cholito» Simeone, e più in generale a Verona c’è anche altro; ad esempio, Barak, centrocampista con caratteristiche ampie e una tendenza che lo spinge a starsene comodamente in un centrocampo a due o a tre.

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Fonte: A. Giordano – CdS

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