5) IL TIRO A CIRO
Il futuro è adesso ma è anche Mertens, omaggiato dal presidente con una visita a casa che sa d’investitura o anche di rinnovo: «Uno che viene da fuori come Dries e vive a Palazzo Don’Anna, che ha chiamato suo figlio Ciro, deve dimostrare se vuole rimanere. Io glielo ho detto: la palla ce l’hai tu, dipende da te. E lui mi ha risposto col sorriso che da grande attore: presidè, ce verimm».
6) E IL «TIRAGGIRO»
Fra 25 giorni, Insigne sarà invece il passato e forse pure un rimpianto o semmai semplicemente la dimostrazione plastica che le bandiere si ammainano. «Mi spiace che vada via, ci siamo sorrisi e gli ho stretto le spalle con fare parterno. Resterà per sempre nella storia del Napoli». Tutto qua.
7) SUL K2
E quando Insigne sarà solo un ricordo, il Napoli dovrà trovare il suo nuovo (o anche vecchio) capitano, che potrebbe essere Koulibaly, se intanto nulla muterà. «Kalidou è Kalidou».
8) GRAZIE RAFA
Quando questa «tortura finirà», ne inizierà un’altra, quella del mercato, piena già di nomi che arrivano da lontano o anche da vicino, per esempio da Sassuolo: «Che è una bottega cara». E allora, senza evitare di dare un’occhiata sempre lì, tra Scamacca, Raspadori e Traore, il Napoli cercherà di riappropriarsi del modello d’una rivoluzione capace di produrre un miracolo: «Dobbiamo ricominciare a trovare gioielli come abbiamo fatto grazie alla professionalità di Benitez, che non finirò mai di ringraziare».
A. Giordano (Cds)