Il designatore costretto a mandare in campo sempre gli stessi uomini
Prendiamo il turno di Pasqua. Nessuno che abbia più d’una scelta avrebbe fatto rientrare Di Bello in campo in una gara del Napoli (per di più contro la Roma: parliamo di un big match decisivo per scudetto e Europa) dopo che contro gli azzurri, appena due settimane fa (3 aprile) non aveva visto un rigore grande come una casa (Musso su Mertens), prima di essere salvato dal VAR. Questione di opportunità, ma anche di coerenza tecnica: se hai sbagliato, il rientro deve avvenire in maniera graduale; se invece lo forzi in un big match allora hai messo da parte (o magari lo hai dovuto fare per forza) la meritocrazia, basandoti solo sull’impatto mediatico, assolutamente scarso (il Napoli ha poi vinto nettamente). Se queste sono le nuove regole, evitiamo di parlare di crescita: su quali basi? E. Pinna (Cds)