Si possono stabilire secondo parametri oggettivi le valutazioni dei calciatori? Fino a questo momento, la risposta è sempre stata negativa. In tal senso si attende con particolare curiosità l’esito del processo sul caso plusvalenze presso il Tribunale Nazionale Federale, dopo il lavoro proposto dalla Procura Federale guidata da Giuseppe Chiné. Che ha studiato ed esaminato tutte le operazioni segnalate dalla Covisoc in questo primo filone che ha riguardato 11 club italiani per il triennio 2019-2021, proponendo delle valutazioni basate su particolari parametri e confronti con il mercato. In alcuni casi la Procura Federale ha confermato il prezzo (come per Pjanic e Cancelo), ma nella stragrande maggioranza è stata individuata una valutazione ben più bassa di quella d’acquisto e cessione. O per meglio dire di scambio, perché nel mirino sono finite proprio quelle trattative. Rimangono 51 le operazioni che Chiné ha portato a processo, di queste ben 35 coinvolgono la Juve. Anche se la trattativa che ha generato la plusvalenza più gonfiata secondo gli inquirenti è quella tra Napoli e Lille per Victor Osimhen e il quartetto di meteore valutate complessivamente 20 milioni.
IL CASO OSIMHEN
L’unico top player che ha visto la Procura ribadire una possibile valutazione gonfiata è Osimhen. Acquistato per 71,25 milioni dal Lille invece che per i 52 milioni ritenuti congrui. Pareggiato dalla clamorosa plusvalenza scaturita dai vari Karnezis, Manzi, Liguori e Palmieri: complessivamente ceduti dal Napoli per 20,1 milioni ma la cui valutazione totale non andava oltre gli 800mila euro secondo la Procura.
Fonte: N. Balice (Cds)