Rino Foschi, ex direttore sportivo del Palermo, ha parlato oggi ai microfoni di “1 Football Club” su 1 Station Radio.
Come possono i pochi Presidenti italiani poter competere con i colossi?
“Hanno dimostrato di poter competere, con il lavoro di De Laurentiis e Lotito. Non la vedo bene, vedo tante cordate, interessi particolari, non c’è più amore per questo sport in Italia. Gli interessi sappiamo quali sono, fare soldi e strutture, andare in Borsa. Tutto va a discapito del calcio italiano, poi vengono gli stranieri che non dico che siano ‘mezze pippe’, ma… Trascuriamo poi gli italiani, c’è questo sistema da anni, è già diverso tempo, eccetto l’Atalanta, Lazio, Napoli. E’ un discorso particolare, non vorrei andare in profondità perché per me è un male. Sono passionale, mi sono fatto dei nemici, non condivido il modo in cui si lavora in Italia”.
Come può un imprenditore come De Laurentiis competere?
“Un segnale lo ha dato, con la promozione del Bari ad esempio. Vedremo quale squadra molla, anche l’Atalanta adesso ha un potente al fianco. In Italia per competere bisogna avere delle risorse importanti, la passione è quella che è, anche se insieme ai Percassi sono passionali. Per arrivare in Champions è difficile, non so fino a che punto De Laurentiis possa o non possa cederlo. Non voglio dire niente, saprà lui il momento quando cedere o meno”.
A Bari potrebbe ripercorrere la strada fatta con il Napoli?
“Parliamo di una piazza importante come Bari, sia a livello culturale che calcistico. Ci sta che possa ripercorrere una strada simile, ma deve mollare il Napoli. Mollarla è dura, è una città unica nel modo di fare il calcio e di come i napoletani vivono il calcio”.
Su Napoli-Roma e lo Scudetto
“Con la Fiorentina ha avuto una battuta d’arresto come le prime in classifica. Il Napoli ci crede ancora, ha ancora la possibilità di aggiudicarsi il campionato, si lavorerà sulla sconfitta con professionalità. Ha un collettivo per crederci fino in fondo, può farcela ma come anche Inter e Milan. E’ tutto da giocare il campionato, credo ci credi ancora anche più di prima”.