Luciano Spalletti oggi è salito in cattedra. Sta tenendo, infatti, una lezione agli studenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nell’Aula Rossa “Carlo Ciliberto” di Monte Sant’Angelo. L’iniziativa, «Sport in Accademia», rientra nel ciclo di incontri promosso e organizzato dall’ateneo Federico II all’interno del programma F2 Cultura. Il Corriere della Sera ha riportato alcune delle sue risposte agli studenti:
Errori? Quando qualcuno sbaglia, si deve essere bravi ad analizzare l’episodio, non il calciatore dentro l’episodio: bisogna essere sensibili nei confronti dei ragazzi, mantenendo un buon rapporto. Molte volte meglio non cambiare la propria erba con quella del vicino, basta trovare frasi corrette da dirgli. Non si può vincere sempre, qualche volta puoi perdere: a darti soddisfazione è l’impegno, il lavoro, non mi piacerebbe essere sempre in vacanza».
Calcio? Voglio un calcio in cui si va per meriti, tutto qui. Ho 7 collaboratori, compreso uno che ho preso dal Napoli (Peppe Santoro, ndr), una persona con grande umanità: abbiamo un bel rapporto. È colui che porta gli uffici in campo, e l’area di rigore dentro gli uffici: proprio per questo ha la fiducia di tutti. Io mi fido dei miei collaboratori, e spero sempre che loro mi prendano il posto, soprattutto se sono bravi. Noi abbiamo due squadre, quella che va in campo e quella dietro le quinte, che è molto più importante di chi va in campo. Tutti sono fondamentali, da chi ci alza la sbarra al campo la mattina fino a chi ci lava le maglie, che noi diamo loro sporche. A loro, per questo, va data una grande considerazione”.