È il giorno del processo sportivo sulle plusvalenze nel calcio: il Tribunale federale nazionale della Figc, presieduto da Carlo Sica, dovrà esprimersi sulla posizione di undici club e 61 dirigenti accusati di presunti illeciti amministrativi. Tra le società coinvolte nel caso, cinque sono di Serie A: si tratta di Juventus, Sampdoria, Napoli, Genoa ed Empoli. Le altre sono Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Chievo Verona, Novara e Pescara. Tutti sono stati deferiti dalla procura federale a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’articolo 31 comma 1 del codice di giustizia sportiva, per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette società, sui requisiti federali per il rilascio della licenza nazionale, violando in tal modo anche l’articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva.
Come riportato da Sport Mediaset, gli stessi club sono stati deferiti a titolo di responsabilità diretta (art. 6, comma 1) per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva (art 6, comma 2) per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza.
Il processo si aprirà con la formulazione delle accuse da parte della procura federale, guidata da Giuseppe Chiné, che ha elaborato un algoritmo per stabilire quali plusvalenze possano ritenersi fittizie e in che misura. Parma e Pisa, che secondo l’accusa avrebbero sopravvalutato le plusvalenze per ottenere la licenza e iscriversi al campionato rischiano una pesante penalizzazione (ma nel ventaglio delle sanzioni figura anche l’esclusione dal campionato), per le altre squadre si prospettano maxi multe e inibizione dei dirigenti coinvolti.