Spalletti: “Obiettivo? E’ facile da capire ma non si dice”

Il tecnico del Napoli ha sempre creduto nel valore della squadra

Vo i non lo sapevate, ma in quell’estate torbida, nell’eco dolente del passato, stava per nascere una storia nuova, piena d’emozioni vive e ricche d’un sentimento antico.

«Io ho sempre pensato di potercela fare. Sono partito con questa intenzione. Ho voluto rendermi conto, immediatamente, se i ragazzi fossero seriamente convinti della propria forza. E il momento in cui ci ho creduto di più, è questo».

Il giorno in cui Luciano Spalletti cominciò a studiare il Napoli in profondità, gennaio 2021, tutt’intorno c’era la vaga sensazione del vuoto pneumatico, una scomposta fiducia nel nulla e il sospetto d’essersi smarriti nella terra di nessuno. E però adesso, nove mesi dopo essersene impossessato, diventandone l’architetto delle ricostruzione (anche) mistica, Spalletti può starsene a guardare le stelle.

«Il mio sogno è facile da capire: ma non si dice. E quello dello spogliatoio è altrettanto facile: ma non si dice».

Ma ci sono cose a cui si pensa, giorno e notte, riattraversando il tempo scandito per cambiare il Napoli e portarlo sin qua, alla sfida con la Fiorentina, sette giornate alla proclamazione, in cui il destino può assumere i contorni della Storia.

«Arrivati a questo punto, sarebbe ridicolo se non ammettessimo apertamente che noi, Milan, Inter e Juventus siamo in lotta per lo scudetto. Ce lo giochiamo in questo finale di campionato con uomini dei quali conosciamo la professionalità. L’hanno dimostrata sempre, per ultimo a Bergamo, dove chi ha avuto meno spazio si è fatto trovare di nuovo pronto. Sappiamo che bisognerà provare a vincerle tutte e tenteremo con tutte le nostre forze. Ci attenderanno gare complicate, come questa con la Fiorentina: in Coppa Italia, ce ne hanno fatti cinque, sono forti, hanno un allenatore bravissimo che propone un calcio moderno. Ma noi sappiamo quello che dobbiamo fare».

Fonte: CdS

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