Tutto ha un prezzo, anche quella maglia. Quella della Mano di Dio. Quattro milioni di sterline, neppure cinque milioni di euro. Per cominciare. In verità, quella maglia è passata alla storia per l’insulto finale, per la trasfigurazione assoluta del calcio, è antimateria e materia, pregiudizio e orgoglio. Tutto firmato da Diego Maradona in quattro minuti di transito dal delirio di onnipotenza all’esibizione della medesima. Niente moralismi: lo hanno fatto in tanti, compreso Silvio Piola. Ma quello di Maradona fu un gesto vendicativo, iroso, scapestrato, dedicato alla sconfitta dell’Argentina nella guerra delle Falkland con l’Inghilterra, la Mano di Dio appunto, come se Dio tifasse per qualcuno in una partita o in qualsiasi guerra. C’è tutto questo nella memoria ancestrale di quella maglia e adesso tutto ha un prezzo. Appartiene a Steve Hodge. Se adesso ci farà bei soldi, sarà una specie di risarcimento. Per essere stato eliminato ai quarti in quel Mondiale, che poi l’Argentina di Maradona vinse, e per essere entrato nella storia a causa di un passaggio sbilenco e di un regalo avvelenato.
Fonte: Marco Evangelisti, CdS