Goldbet: «Su Inzaghi il 24% delle giocate. E a Napoli prevale la scaramanzia. Ecco le quote»

Una finestra da cui ammirare l’avvincente testa a testa per lo scudetto ma anche un punto di vista differente sulla volata. Gianluca Spinelli, capo del trading di Goldbet, monitora quotidianamente l’andamento di quote e puntate, e ci svela i segreti delle quote tricolore. 

 

 Inter a 2.25, Milan a 2.75, Napoli a 3. I nerazzurri hanno la quota più bassa per lo scudetto eppure sono terzi in classifica. Come si spiega?
«Anzitutto quella partita da recuperare con il Bologna pesa e condiziona in tanti. Poi c’è una valutazione sul calendario, che vede l’Inter con un cammino più agevole sulla carta, avendo tra i big match solo quello casalingo contro la Roma. Ha appena battuto la Juve, anche se con una prestazione deludente, e vanta la rosa più attrezzata».
 
Incide anche il fatto di essere i campioni d’Italia in carica? 
«Non tanto, perché la squadra di Inzaghi già all’inizio aveva una quota non da favorita dopo la rivoluzione con gli addii di Conte, Lukaku e Hakimi. Partiva da 4.50, era addirittura scesa a 1.20 prima del derby con il Milan. Poi è tornata a salire a causa della recente frenata».

Analizzando i flussi di gioco qual è la squadra regina per gli scommettitori? 
«Si punta tanto su Inter e Juve, che hanno quasi la stessa percentuale di “preferenze”, ma con quote molto diverse e quindi un’esposizione diametralmente opposta. Nel complesso, considerando 100 il volume di gioco sul pronostico scudetto, abbiamo un 24 per cento Inter, 23 Juve, 20 Milan e 14 Napoli. Poi 12 Atalanta, 5 Roma, 3 Lazio e la quota rimanente su ipotesi, diciamo così, fantasiose».

Com’è stata vissuta la veemente risalita della Juve?
«Prima dello scontro diretto con l’Inter, e a causa delle quote, abbiamo registrato tantissime giocate sui bianconeri scudettati. Partivano da favoriti, a 1.90, poi durante il periodo di Natale sono arrivati a 20, addirittura a 25. Prima del big match allo Stadium erano arrivati a 7».

Stando alle scommesse, quanto ci credono i tifosi del Napoli?
«Premetto che nel nostro network il 30-35 per cento dei volumi di gioco arrivano dalla Campania. Tante scommesse sul Napoli vanno per la maggiore, come la vittoria o i gol di Insigne o Mertens. Però su chi vincerà lo scudetto c’è molta freddezza e si tratta anche di scaramanzia, una componente importante per il tifoso più viscerale. In tanti avevano puntato sulla vittoria a Bergamo, ma pochi osano azzardare la scommessa sul tricolore».

Quali componenti veicolano la quota dei partenopei? 
«La squadra viene vista come quella più organizzata, capace di giocare meglio. Però ha due partite delicate, in casa con Fiorentina e Roma, e in più appare meno abituata, per esempio rispetto all’Inter, a lottare per lo scudetto. Il fatto che non lo vinca da tanti anni influisce sulle quote».

E il Milan continua a restare una sorpresa?
«Partiva addirittura da 10 come quota vincente scudetto. Adesso ha il calendario più complicato, la quota è scesa alla distanza e, nonostante sia sempre stato lassù, non è stato preso in considerazione abbastanza».

Un campionato così equilibrato fa la felicità degli allibratori? 
«La novità è molto positiva. Negli ultimi anni era stato tutto più scontato, in certi casi le quote non c’erano nemmeno come ai tempi del dominio Juve. Adesso sorprendono tutte, a partire dalle piccole».

Fonte: CdS

 

 

 

 

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