Avvocato di professione, tifoso per passione. Ma questa volta Claudio Botti (fondatore del Te Diegum) non ha bisogno di difendere il suo Napoli, anzi. Dopo la vittoria di Bergamo se lo gode, lì nelle parti alte della classifica, e continua a sognare in grande. «Per una primavera che finalmente ci vede protagonisti e non spettatori».
E allora prego: faccia pure. «Durante i tanti anni di trasferte da tifoso, a Bergamo e a Verona ho vissuto il clima più di odio verso i napoletani e il Napoli di tutta Italia. Ecco perché vincere lì, a distanza di poche settimana una dall’altra, è una gioia che vale doppio. Anche perché mi metto nei panni dei napoletani che vivono in queste città».
Mentre i napoletani tutti si stanno godendo questo momento magico… «Stiamo vivendo una stagione da protagonisti. Finalmente».
E lei in particolare come la vive? «Con quella sensazione di chi è consapevole dell’occasione irripetibile che stiamo avendo».
Perché? «Innanzitutto perché nel lotto delle squadre che si giocano lo scudetto non c’è la Juve. E forse adesso sarà solo il campo a determina chi è il più forte».
Rimpianti fino a oggi? «Non ancora. Certo, mi auguro di non dover rimpiangere il pari interno contro il Milan. Certo, quella partita potrebbe diventare determinante per il discorso degli scontri diretti. Un solo punto al Maradona con le due milanesi rischia di essere un po’ pochino».
Però lei ci crede ancora nello scudetto? «Dico che è difficile, ma non impossibile. Anche perché penso che alla fine della stagione si chiuderà un ciclo perché tanti giocanti importanti andranno e quando si ricomincia devi darti un tempo medio lungo per tornare ai vertici. Ecco perché dico che ci sono varie circostanze che rendono quest’occasione irripetibile».
E in campo chi la scalda? «Mertens è quello che mi emoziona di più. È l’unico dopo Maradona che al di là delle parole ha dimostrato con i gesti il grande senso di appartenenza reale. Dare il nome Ciro al figlio non è stato un gesto banale. L’ha fatto nascere a Napoli e gli ha dato quel nome, quando in tanti prima di lui hanno portato le mogli a partorire nei loro paesi».
Quindi lei spinge per il rinnovo? «Me lo auguro. Anche in campo a Bergamo ha dato tutto. Ma sul rinnovo non ci conto troppo. Vorrei che De Laurentiis prendesse atto di questo rapporto speciale tra Dries e la città e possa fare uno sforzo per rinnovargli il contratto. Penso che il calcio delle bandiere sia finito, su questo non ci piove, ma quando ricompare in questa città una bandiera bisogna farci i conti. Magari anche in ottica futura, andandogli a trovare posto in società».
A proposito di futuro: domenica è già pronto per la Fiorentina? «Ovviamente sarò allo stadio e mi fa piacere che ci saranno tanti napoletani. Sarebbe bello se lo stimolo ad accompagnare la squadra arrivasse sempre e non solo quando si vince, ma per ora va bene così. Bisogna remare tutti dalla stessa parte».
Fonte: Il Mattino