Sulle pagine del Corriere dello Sport oggi si legge dei vari bomber che si sono alternati nel corso degli anni fino ad arrivare ad Osimhen.
“Racconta la storia, di questi ultimi diciotto anni, che il Progetto esiste (da sempre) e viene assecondato attraverso lungimiranza ma anche investimenti. E ribadisce la cronaca, dalla quale non si possono separare i fatti, che il Napoli non ha mai divorato il suo tempo, soprattutto in area di rigore, divenuta la casa-madre di fenomeni paranormali che hanno rappresentato un’epoca. Nell’estate che già s’immagina rovente, Victor Osimhen finirà per diventare inevitabilmente l’uomo dei sogni di mezzo mondo, Premier inclusa, e senza dover implorare Dio, affinché lasci che questo centravanti resti estraneo alle voci che già s’elevano a coro, val la pena farsi un viaggio nel passato, per riscoprire la sintesi di un’Idea nella quale sono finiti Quagliarella e Cavani, Higuain e Milik e infine i 47 milioni di euro investiti per regalarsi un attaccante che può diventare devastante. Victor Osimhen, oggi, non rappresenta il sensazionalismo a tanto il chilo del prossimo mercato, la prima mossa – appena a gennaio – l’ha fatta il Newcastle, le altre sono annunciate dalla prepotenza d’un centravanti che va ad arricchire la fantasia di chiunque, meglio ancora se ricco, e dalla morbosa attenzione che Arsenal e Manchester United sembra avvertano.
I cento milioni che Adl ha ignorato praticamente l’altro giorno potranno probabilmente crescere – certo non moltiplicarsi – e se tutto ciò che sembra si possa già leggere tra le pieghe si trasformerà in moneta sonante, il tintinnio delle sterline fungerà da colonna sonora dell’anima, dinnanzi alla quale sarà proibito indignarsi. C’è una filosofia ormai radicata in questo club – che ormai ha ritrovato la Champions League – e Spalletti l’ha arricchita di suo, con uno spessore tecnico-tattico ed una autorevolezza serviti per saldare il debito in bilancio delle ultime stagioni, costate amaramente e divenute un tormento economico e anche ambientale: dal 2004, il Napoli non si è mai sottratto al proprio ruolo, persino un po’ visionario, ha lanciato lo sguardo dove altri non potevano o non riuscivano a guardare, s’è regalato promesse (mantenute) o esponenti autorevoli, talvolta ha osato sfidare il buon senso (come per Allan al Psg) e comunque non ha mai deluso, proiettandosi nel futuro e poi rimanendoci ben saldo dentro. E comunque, vada come vada, che arrivino sceicchi carichi di soldi o che invece finisca per restare tutto un meraviglioso romanzo di questo calcio, che Osimhen resti o che parta, per il Napoli sarà (egualmente) un successo”.
Fonte: Antonio Giordano per CdS