Il calcio di Koulibaly però è altro ancora, è un impegno serio e costante contro l’inciviltà, è una missione per combattere l’idiozia che diventa razzismo in stadi trasformati in zone franche da rimuovere con gesti non solo simbolici ma pure con un messaggi limpidamente incisivi. «Dobbiamo continuare, perché episodi di razzismo ancora se ne avvertono. Bisogna insistere per rendere migliori il calcio e anche la società in cui viviamo. L’invito alla comunità senegalese al Maradona è stata una iniziativa che mi è piaciuta, il li vedo spesso e so che guardano le partite, e che ripeterò». Sul K2 c’è aria pura.