Champions League: due posti in più in base al ranking e altre novità

La Champions si rifà il look e le novità non piaceranno a tutti
GRANDI CAMBIAMENTI – Le novità da introdurre nella Champions League e quelle relative alle nuove regole dei parametri finanziari saranno discusse nella prossima riunione dell’Eca a Vienna, a cui parteciperà anche il presidente della Uefa Ceferin: Champions a 36 squadre e non 32 e nuove regole che dovrebbero anche favorire maggiori investimenti.
ADDIO FFP – La piattaforma elaborata dalla Uefa, che ha recepito molte delle proposte dell’associazione dei club, è stata già svelata nella sua architettura portante. Cancellata la regola del “break even”, che chiedeva ai club il pareggio di bilancio tra costi e ricavi, limitando il disavanzo colmabile con aumenti di capitale da parte della proprietà ma dando al tempo stesso via libera alle spese virtuose, cioè gli investimenti per infrastrutture e vivai. Dalla prossima estate, invece, si ragionerà in termini di spese per la squadra (stipendi, acquisti di mercato e ammortamento dei cartellini) che non potranno superare il 70% dei ricavi. La norma arriverà a regime nel 2024-25, con due anni di assestamento nei quali il limite sarà del 90% e dell’80%. Niente salary cap sul modello Nba e Nfl (un monte ingaggi massimo uguale per ciascuna franchigia). Il tetto del 70% del fatturato assicurerebbe un vantaggio competitivo ai club inglesi e in generale ai colossi come Bayern e Psg, che possono contare su una solida e ricca struttura dei ricavi o su proprietà dalle risorse praticamente illimitate. Le italiane, per riequilibrare i conti, hanno due strade: aumentare sensibilmente i ricavi o tagliare con decisione il monte stipendi. Nell’immediato, più facile la seconda via.
NUOVO FORMAT – A Vienna si deciderà anche come assegnare 2 dei 4 posti in più. Ebbene, la soluzione proposta sarebbe quella di assegnarli in base al ranking (un coefficiente calcolato in base alle prestazioni di una squadra nelle competizioni continentali negli ultimi 5 anni): se una squadra mancasse l’ingresso diretto con il piazzamento necessario nel rispettivo campionato, verrebbe di fatto ripescata. Una novità che, anche questa, avvantaggia i club inglesi, con la concreta possibilità di cinque inglesi in Champions ogni anno. Un altro posto andrebbe alla terza della Ligue 1, mentre l’ultimo a una squadra vincitrice di un campionato di seconda fascia  e assegnato tramite i preliminari. Addio ai gironi: un’unica classifica in cui le squadre giocheranno 10 partite contro altrettante rivali (5 match in casa e altrettanti in trasferta, con accoppiamenti stabiliti in base alle fasce). Le prime otto classificate accederanno agli ottavi, le altre sedici passeranno attraverso un turno playoff. Il numero di gare minimo salirebbe da 6 a 10, con le finaliste che disputerebbero tra le 17 e le 19 gare totali. Il nuovo format entrerà in vigore nel ciclo 2024-2027 e segnerà anche il debutto di nuove strategie di commercializzazione dei diritti con il coinvolgimento dell’Eca. La parte che stuzzica di meno la fantasia dei tifosi ma agita certamente i club.
Fonte: Ettore Intorcia, Corriere dello Sport
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