VAR: restano alcuni errori, ma senza salgono al 6%

Tra chi la odia e chi la ama, la VAR continuerà ad essere utilizzata
ERRORE GRAVE – La diffusione dell’audio tra il VAR Massa e l’arbitro Guida ha chiarito che il primo si è lasciato “convincere” dalla decisione del collega in campo approvandola senza, però, disporre di un’immagine chiara che possa dargli ragione. Questo è l’errore commesso da Massa, come sottolinea il designatore arbitri Gianluca Rocchi. Di seguito il dialogo tra i due: «L’ha presa la palla o no?» chiede il direttore di gara. «Aspetta, aspetta, aspetta – risponde il VARl’ha presa la palla? Sì, ha preso la palla. Ha preso la palla. Vai. Fai vedere. Ti confermo: palla. Prima palla e poi piede». Solo che le immagini, da qualsiasi angolazione, dimostrano l’esatto contrario.
L’AMMISSIONE – Il designatore non ci gira intorno: «Massa ha gestito la tecnologia da istintivo e si è fatto guidare dalla prima decisione dell’arbitro. Non ha fatto un’accurata ricerca dell’immagine giusta. Anche di fronte ad un monitor l’arbitro istintivo sbaglia». Va poi oltre. «Il VAR ha sbagliato, perché si è convinto di una cosa come se fosse in campo. Lui pecca di superficialità, che è l’unica cosa che un arbitro in generale e soprattutto un VAR non deve mai fare».
SCELTE OK – In altre circostanza, però, le scelte sono state corrette. Giusto il fallo di mano con ammonizione per Osimhen in Napoli-UdineseUn conto è il braccio in appoggio, un conto è appoggiarsi dopo essersi opposto ad un tiro in porta con una sorta di “parata”»), approvata la decisione di non intervenire per annullare il gol del pari di Udogie dell’Udinese a San Siro col Milan, perché «da nessuna inquadratura si può avere la certezza di un tocco col braccio», così come vengono rivolti complimenti a Di Bello per il penalty dato alla Roma a Udine («Se non avesse visto il tocco di mano dal campo, sarebbe stato complicato per il VAR decidere il da farsi»); promosso anche Mariani: l’opportunità del secondo giallo a Ostigard c’è tutta (Genoa-Torino), a certificarlo sono le immagini, in particolare quella della telecamera retroporta bassa, mai trasmessa sugli schermi.
IN LINEA – Nonostante un perdurare di errori (13 quelli certificati in 295 partite su 1550 check), il margine di sbaglio si è ridotto (senza VAR sono 93 gli errori, il 6%). Falli, rigori e interventi VAR sono in linea con lo standard europeo. Non si tornerà indietro anzi, si implementerà la formazione degli arbitri.
SEPARAZIONE DI CARRIERA – Presto sarà attivato un corso per allargare la squadra di VAR Pro già esistente con una separazione delle carriere. Il presidente dell’AIA Alfredo Trentalange, intervenuto nella sala delle vittorie del Museo del calcio di Coverciano, ha detto: «Siamo proiettati verso il futuro, ribadendo la nostra fermezza contro il fenomeno della violenza. Ogni settimana tre giovani arbitri sono vittime di episodi di violenza. C’è una carenza vocazionale, ma stiamo lavorando affinché l’arbitro del futuro sia un ricercatore e non un presuntuoso».
Fonte: Corriere dello Sport
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