La politica per il futuro prevede investimenti mirati, calciatori possibilmente giovani e però di talento sui quali lanciarsi, rielaborazione degli ingaggi, da riuscire a contenere entro una soglia accettabile, che dia la possibilità di non ritrovarsi, se il campo dovesse essere impietoso, nelle stesse condizioni del recente passato, quando la rivoluzione del 2020 è costato un sacrificio impressionante. Il Napoli senza Insigne e Mertens, senza Ghoulam e Ospina, già senza Manolas dà una bella sforbiciata – una quarantina di milioni circa – utile per riscrivere le tavole della propria filosofia aziendale, nella quale non è previsto alcun taglio all’ambizione. Quella rimane, con prezzi più modici: i soldi non sono tutto ma restano «tanto».
Fonte: A. Giordano (CdS)