Le pubbliche virtù sono racchiuse in quei faldoni che sottolineano il precario stato di salute del calcio italiano: e per restare nella cerchia ristrettissima (con Fiorentina e Spezia) di chi se la passa bene, e non ha nulla da dover riconoscere alle banche, l’unica strategia è l’Idea, possibilmente vincente. In quel bilancio nel quale c’è una voce – il monte ingaggi – che fa impallidire, arriverà – se non dovessero esserci crolli inaspettati e imprevedibili – una boccata d’ulteriore energia dalla qualificazione in Champions League: ma il costo del lavoro incide, ha un peso rilevante, e per concedersi un futuro senza ansia, né patemi, il Napoli dovrà provare a contenere certe abitudini e a rivedere un po’ gli stipendi, divenuti di primissima fascia e perfettamente in linea con la consistenza del club.
Fonte: A. Giordano (CdS)