Sembra quasi un gioco. Anzi un dispetto: appena il Napoli trova un pizzico di serenità e continuità, e soprattutto l’armonia tattica, la catena di montaggio dei problemi ricomincia a viaggiare spedita. In un solo concetto: la fortuna, evidentemente, non attende lo scudetto da trentadue anni come ogni singolo abitante del pianeta azzurro. Macché. E così, dopo la sosta, Spalletti sa già di dover rinunciare a giocatori del calibro di Osimhen e Di Lorenzo, tanto per citare due degli elementi fondamentali del suo sistema. E ancora: mancheranno anche Rrahmani e Petagna, sì, mentre Anguissa, Meret e Ounas vanno considerati in dubbio. A complicare una situazione già delicata di per sé, tra l’altro, ci sono le Nazionali. Le coincidenze aeree, i viaggi estenuanti: e se Ospina e Koulibaly giocheranno martedì la seconda e ultima gara di qualificazione al Mondiale rispettivamente in Venezuela e in Senegal, mica dietro l’angolo, Lozano disputerà addirittura la terza partita di un mini-ciclo asfissiante mercoledì e non sarà a disposizione prima di venerdì. A quarantotto ore dalla tremenda trasferta con l’Atalanta. Anche Lobotka sfilerà con la Slovacchia martedì in Finlandia, però in amichevole. Tutto chiaro, vero? Quasi: tanto per non farsi mancare pensieri, ieri Spalletti è rimasto a casa, cioè in hotel, con l’influenza. Niente Covid. F. Mandarini (Cds)