Zielinski, è il momento della rinascita. Il suo ultimo gol, quello col Barca

Piotr Zielinski nelle ultime gare è partito sempre dalla panchina, dopo delle prestazioni che non hanno niente a che vedere col talento polacco. Imprescindibile per Spalletti, ora è diventato “da valutare”, ma forse era il momento di lasciarlo in panchina, come scrive oggi il Corriere dello Sport. “Sembrava una questione superata. Una storia d’altri tempi. E invece alla fine sono corsi e ricorsi: Zielinski s’è spento all’improvviso. Così, sul più bello: nella fase cruciale della stagione e soprattutto dopo un gol con il Barça realizzato al Camp Nou davanti a suo padre e a suo fratello. Per altro tifoso azulgrana. Una notte da sogno, quella, e poi una serie da incubo: in calo costante fino all’esclusione dalla formazione titolare con il Verona e l’Udinese. Due volte consecutive: novità assoluta e anche clamorosa, se vogliamo, considerando che per Spalletti è sempre stata la chiave del cambio tattico; del passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e viceversa. Un elemento pressoché fondamentale – in virtù della continuità registrata in campionato e in coppa – fino alla sconfitta con il Milan: da quella sconfitta, cioè da quella prestazione grigia che più non si può per uno dotato del suo talento, Zielo è finito in panchina. Sia chiaro: i periodi di flessione sono fisiologici e mica un delitto, però le tracce del passato e delle ricadute vanno eliminate al più presto. Magari già con l’Atalanta. E le parole pronunciate da Piotr un po’ di tempo fa, in occasione di una passerella con la Nazionale polacca, tornano d’attualità: «Non sono stato ancora capace di sfruttare tutto il talento che mi ha donato Dio». Davvero enorme. A tratti inesplorato”.

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