Una serata sul filo dell’amarcord azzurro con Corrado Ferlaino e Salvatore Bagni, ex presidente ed ex centrocampista del Napoli, protagonisti dello scudetto dell’87. L’occasione al museo Pan in via dei Mille 60 è stata la presentazione del libro “Napoli i grandi campioni” del giornalista Valter de Maggio (Edizioni Raffaello ragazzi). Bagni ha parlato a cuore aperto anche della rivolta di maggio ’88, quando lui e altri tre compagni (Garella, Ferrario e Giordano) vennero allontanati dal club dopo il comunicato della squadra contro l’allenatore Bianchi: «Non fu giusto, avrei meritato di restare a Napoli e vincere l’anno dopo la Coppa Uefa. Ecco, aspetto il premio per quel trofeo dell’89».
E poi un sorriso dedicato a Ferlaino, «un presidente con cui ho avuto un rapporto speciale: tutti i lunedì ci incontravamo nel suo ufficio, ero il tramite tra la società e la squadra, a volte chiedevo anche aumenti di stipendio per i miei compagni. Napoli è un’emozione che si rinnova per me tutte le volte che vengo qui». E ha annunciato che a 35 anni dallo scudetto dell’87 uscirà un suo libro su quella storica cavalcata, pubblicato da Mondadori.
Ferlaino e Bagni hanno parlato a lungo anche di Maradona, anche perché alle loro spalle era stata sistemata la storica foto dell’ingresso di Diego al San Paolo il 5 luglio dell’84, uno scatto realizzato dal fotografo Luciano Ferrara. Bagni ha ricordato il duro confonto con il Pibe nel ritiro di Vietri sul Mare, gennaio dell’85, quando il Napoli era nei bassifondi della classifica e si preparava allo scontro diretto con l’Udinese. «Ci dicemmo le cose in faccia, il nostro rapporto è stato forte e vero perché in quegli anni lui è stato Diego e io sono stato Salvatore. Gli sono stato vicino, soprattutto alla fine della carriera».
Ferlaino ha ricordato che Maradona non voleva partecipare a quel ritiro: «Probabilmente perché in que periodo frequentava una donna di spettacolo (Heather Parisi?) ma io gli dissi con chiarezza che se non fosse andato con la squadra in ritiro lo avrei costretto a fare le valigie. Rischiai perché se Diego fosse andato via mi sarei messo contro la piazza a pochi mesi dal suo acquisto che aveva fatto impazzire i napoletani ma bisognava far rispettare le regole». Infine, il confronto con De Laurentiis. «Io ho combattuto super potenze calcistiche. Le combatte anche lui? Sì ma io ho vinto due scudetti».
Fonte: mattino.it