Il momento del Napoli “analizzato” dal gruppo di amici dello chalet vista mare e raccontato dalla penna sapiente di Mimmo Carratelli sul CDS:
La testa nei piedi, i piedi nella testa, e vai, urla don Ciccio portiere di palazzo, il calcio di Spalletti vince, ribalta, sconvolge l’anatomia e gli avversari. Ma è calcio o kamasutra, chiede di passaggio Peppino cameriere. Zitto, guaglio’, ca stamm scrivenno i capitoli, replica don Ciccio portiere di palazzo.
Le ginocchia sul cuore e il cuore in gola, il colon ascendente in quarta casa e la milza a sinistra, piede-testa-piede, gli avversari stupiscono, siamo dei mostri, non ce n’è per nessuno, afferma Saverio Malaspina ragioniere. Il cuore nello zucchero e lo zucchero nel caffè, aggiunge Gennaro Piromallo salumiere. Il fegato a centrocampo, suggerisce Carminiello ‘a rezza pescatore di fravaglia. Il petto in fuori e il resto a pecorelle, precisa don Peppino parcheggiatore allusivo.
Squadra ibrida, giocatori liquidi, centrocampisti astronauti per attaccare lo spazio, riferisce Carmelo Mirabello regista di teatro popolare. Attaccanti con la bombola di ossigeno per andare in profondità, aggiunge Corraducciobello ex giornalaio di piazza Sannazaro. Quattro-tre-tre e napoletana a coppe, spiega don Peppino parcheggiatore allusivo. E abbiamo cambiato maremma, da maremma maiala a maremma impestata che è una piccola maremma per un allenatore ma una grande maremma per l’umanità, espone Carminiello ‘a rezza pescatore di fravaglia.
Dobbiamo porci con le ali, dichiara Pasquale Pazienza giornalista on-line. Nel senso erotico romanzesco, chiede Saverio Malaspina ragioniere. Nel senso di mettere le ali e avere un piano di volo per andare sempre più su, chiarisce Pasquale Pazienza giornalista on-line. Vieni vieni qui, ‘o Milàn, stiamo vicinissimi, quando cala il sol, canta Salvatore pittore di alici. ‘A meglia difesa, ‘a meglia squadra ‘a fora a grotta, ‘o meglio Osimènne, ‘o mmeglio allenatore, canticchia Gennaro Piromallo salumiere. ‘Nu macchiavello, annuisce Corraducciobello ex giornalaio di piazza Sannazaro. Quattro-tre-tre, quattro-due-tre-uno, quattro-uno-quattro-uno, Spalletti è un allenatore matematico, espone Giacomo Frollo pasticciere alla Pignasecca. Un allenatore con molti prefissi, corregge Salvatore pittore di alici.
Faccìmmece ‘sta sosta che poi andiamo ad Atalanta, conclude don Ciccio portiere di palazzo. Senza Osimènne, precisa Salvatore pittore di alici. Spalletti vede e provvede, assicura Gennaro Piromallo salumiere. Spalletti è ‘nu ddio, chiude Saverio Malaspina ragioniere.
Carratelli (CdS)