A “Offside – “Terzo Tempo”, format condotto da Luca Cerchione in onda su Twitch, è intervenuto l’ex calciatore della Sampdoria Francesco Flachi:
“Ho deciso di raccontare la mia storia nella biografia ‘Una vita rovesciata’, scritto insieme a Matteo Politano, per spiegare ai ragazzi cosa non bisogna fare se si vuole diventare professionisti. Spero che i miei errori siano di aiuto a tanti calciatori in erba. (Clicca qui per l’intervista integrale)
Scudetto? Mancano otto partite: sono tante e guardando il calendario il Napoli ha tre partite molto difficili. È un campionato particolare, l’Inter sta facendo fatica anche a livello fisico, la vedo molto più lontana. Il Napoli è lì, nonostante abbia avuto tante defezioni: merito di Spalletti che ha gestito bene il gruppo durante i periodi con tante assenze. Osimhen? Mi ricorda Weah. È un trascinatore, è importante averlo in squadra. Ha una cattiveria calcistica che trascina la squadra ed il pubblico, ed è l’arma in più degli azzurri. A Napoli non si è ambientato subito, nonostante tutti i suoi stop dovuti a due infortuni gravi ed al Covid. Per avere la sua maglia autografata, così come le tre di Insigne nella scorsa stagione, ti ho rotto le palle un bel po’ (riferendosi a Luca Cerchione e ridendo, ndr). In realtà le ha volute tutte mio figlio Tommy: il ragazzino ne capisce di calcio! Ammonizione Osimhen contro l’Udinese? Non è semplice per l’arbitro decidere in una frazione di secondo. Se il Napoli riesce a superare bene questo trittico – Atalanta, Fiorentina e Roma, ndr -, può aggiungere un tassello importante per la corsa Scudetto. Con l’assenza di Osimhen a Bergamo, il Napoli perde tanto, ma l’esperienza di Spalletti può far sì che l’assenza del nigeriano non pesi così tanto. Insigne? Bisogna trovarsi di fronte ad un contratto da oltre cinquanta milioni di euro per poterlo giudicare. Sono cifre importanti quelle che riceverà, la scelta non era semplice, ha avuto coraggio. Io rifiutai quindici milioni dal Monaco per restare alla Sampdoria, perché quello che mi ha dato il popolo doriano non poteva essere paragonato ai soldi. Lì ho ricevuto tanto affetto. Se avessi potuto dare un consiglio a Lorenzo, gli avrei detto di restare a Napoli, ma se il rapporto con Adl era ai minimi termini, allora la scelta di andar via è stata la migliore.
Sostituto di Insigne? Se il Napoli vincesse lo scudetto si aprirebbero tante porte. Ma se dovessi scegliere, prenderei Berardi: ha 28 anni ed è al massimo delle sue potenzialità.
Atalanta-Napoli? L’assenza di Victor pesa tanto ma il Napoli ha i giocatori giusti per sopperire alla sua assenza. Spalletti ha gestito benissimo la squadra, anche chi entra dà sempre il massimo. L’Atalanta si è ripresa nelle ultime gare, è riuscita a sopperire ai problemi legati all’assenza di Zapata con due punte. Il Napoli può fare risultato: ha la forza e l’esperienza adatte. Ha una percentuale alta di vincere il tricolore. Inzaghi? Ci ho giocato insieme e gli ho sempre detto che non avrei mai immaginato sarebbe diventato un grande allenatore. Gliel’ho detto più volte anche in faccia, per questo mi ha sempre voluto bene. Da calciatore non aveva la personalità che sta dimostrando da allenatore. Se non vincerà quest’anno lo scudetto, lo vincerà nei prossimi anni. È uno dei migliori, è scritto nel suo destino. Differenze tra Adl e Cecchi Gori? Non conosco il presidente del Napoli, ma mi sembra uno molto impostato, che sta sulle sue. Vittorio era uno spasso, era un grande e simpatico uomo, mi ha dato tanto”.
La Redazione