In quest’area tecnica così centrale gli ingegneri si sono scervellati per due anni e l’indizio di un nuovo futuro s’era avuto già nella scorsa stagione. La macchina di Charles Leclerc aveva compiuto un salto di qualità già in settembre a Sochi (e quella di Sainz nel successivo GP) grazie a una parte elettrica (Ers) che introduceva il 2022.
ANCORA PRUDENTI
E non è finita qui, nel senso che nel primo GP i tecnici di Maranello hanno usato il motore al di sotto del suo potenziale, per non avvicinare in alcun modo i limiti di affidabilità prima di averli ben individuati. La potenza verrà aperta gradualmente nei prossimi GP – non ancora del tutto nel prossimo weekend in Arabia Saudita,
La qualità del nuovo cuore è confermata dal progresso, netto e al di sopra di ogni attesa, da parte dei due team clienti di Maranello: l’Alfa Romeo, che l’anno scorso faticava maledettamente pur potendo contare su Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi, quest’anno s’è piazzata in terza fila al via con Valtteri Bottas ed è andata a punti anche con Guanuy Zhou, primo cinese di sempre in un GP di Formula 1. La Haas, che aveva richiamato Kevin Magnussen all’ultimo istante dopo l’esonero del russo Mazepin, ha chiuso con il danese quinto (salutato dal team principal Günther Steiner al suo modo: «Bentornato fottuto vichingo!») e Schumino a un passo dai punti. Globalmente tre squadre motorizzate Ferrari nei primi sei posti, e sei motori di Maranello nei Top 11, laddove l’anno scorso le Rosse erano state staccate di oltre un minuto e i team clienti di una quaresima. A cura di Fulvio Solms (Cds)