U no, due e nove. Sì, una doppietta da secondo posto, da corsa-scudetto, 9 reti in campionato e 13 contando anche le coppe: Victor Osimhen rilancia se stesso e il Napoli e migliora il suo precedente personale (10). Vertiginoso: è lui il viceré d’Italia e d’Europa dei colpi di testa. E poi anche stoico: il secondo gol, quello del momentaneo 2-0, Osi lo ha voluto, inseguito e realizzato stringendo i denti e dimenticando il dolore di una spalla rimessa a posto poco prima in campo dal medico azzurro con una manovra flash: contrasto, caduta, lussazione ridotta in tempo reale e via. La spalla destra, per la precisione, quella che nella stagione precedente l’aveva costretto a saltare un bel po’ di partite: sembrava che Victor fosse ormai arrivato al capolinea, tanto che Petagna si stava anche riscaldando, ma dopo l’intervento del dottore lui ha deciso di continuare e ha vinto. «Sono molto felice della risposta della squadra, ma per credere veramente nello scudetto dobbiamo provare a vincerle tutte». Mancano 27 punti e nove partite. Quanti sono i suoi gol: chissà se questo è un segno.
TESTA GIUSTA. E allora, et voilà: Osimhen è tornato a volare. Letteralmente: quarto gol di testa consecutivo – dopo quelli con il Torino prima dell’infortunio, con il Venezia e il Cagliari – e poi un graffio con il destro. Repertorio completo, c’è di tutto, ma la storia del gioco aereo comincia a farsi interessante anche da un punto di vista statistico: Osi è il secondo miglior interprete del campionato di questa specialità dopo Destro, autore di 5 gol, e il secondo dei top campionati d’Europa nel 2022 (3 reti contro le 4 di De Jong del Barça). Niente male davvero. non c’è che dire:
«Sto lavorando e mi sto allenando molto per provare a migliorare in questo fondamentale anche con i terzini Mario Rui e Di Lorenzo: loro mettono tanti cross così che io possa avere le occasioni giuste e sentirmi bene sotto questo aspetto».
A Verona, però, a invitarlo a nozze è stato Politano. Come a Venezia.
PASSO SCUDETTO. La gioia di Victor equivale alle ambizioni del Napoli: la sconfitta con il Milan aveva generato dubbi e anche ansie, inutile girarci intorno, ma la vittoria di ieri ha decisamente rigenerato il morale e anche le aspirazioni. A patto di andare avanti così e anzi di fare meglio: «Dopo la sconfitta con il Milan, una partita che ha fatto male, possiamo dire che in un certo senso questa è stata una risposta».
Importante, sì: «E’ vero, è una risposta forte su un campo difficile e contro una squadra molto organizzata. Ma abbiamo meritato di vincere».
Il discorso scudetto non è mica chiuso, altroché: «Ripeto: la cosa fondamentale è continuare a vincere. E anzi dobbiamo provare a vincerle tutte fino alla fine del campionato, guardando ovviamente anche ai risultati delle altre. Di certo a Verona abbiamo raggiunto uno step. Abbiamo compiuto un passo».
CLIC! Bella soddisfazione, sì. A maggior ragione dopo il problema alla spalla destra, la solita spalla, che prima del raddoppio lo ha quasi costretto a uscire: il medico, però, gli ha ridotto la lussazione in campo e lui ha fatto il resto. Ha stretto i denti, ha voluto continuare a lottare come un leone e alla fine ha avuto ragione: bis e brindisi. Momenti da immortalare: «Dopo il secondo gol, Koulibaly mi ha dato una macchina fotografica e io ho scattato una foto ai nostri tifosi», racconta ridendo. Una scena già vista proprio con Kouly al Maradona, dopo la rete del 2-1 con la Juve. «La nostra gente è stata eccezionale anche questa volta, e onestamente non era scontato dopo l’ultima sconfitta». Napoli, evidentemente, ci crede ancora
F. Mandarini (Cds)
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