Spalletti ci ha pensato a lungo ma poiché non può rischiare una abiura tattica a due mesi dalla fine della stagione e anche perché con avrebbe un uomo molto sbilanciato là nel mezzo (Zielinski ed Elmas danno maggiore equilibrio), partirà ancora con Mertens in panchina. Il belga ha sperato a lungo di essere titolare con il Verona e quindi un po’ male ci resterà. Anche perché da subentrante non è mai stato decisivo: appena due reti e mai della vittoria. In ogni caso, tutto il peso del gol è sulle spalle di Osimhen a cui a tempo di record è stata ricostruita la maschera. Perché il nigeriano l’ha letteralmente fatta a pezzi domenica notte: per la rabbia della sconfitta con il Milan. Sì, a conferma del carattere fumantino, si è accanito sulla mascherina al fischio finale, gettandola a terra violentemente. E l’ha rotta. Venerdì sera gli è arrivata quella nuova, leggermente più stretta rispetto a quella mandata in frantumi. Il professore Gianpaolo Tartaro e i medici azzurri hanno spiegato a Osimhen che ormai è completamente guarito e che può anche fare a meno della maschera protettiva. Ma l’attaccante non vuole saperne: ha rifiutato e ha ribadito che non intende togliersela. «Mi sento più sicuro», ha spiegato ai medici. mP. Taormina (Il Mattino)