Claudio Ferrarese, ex calciatore e direttore sportivo, ha parlatodei prossimi appuntamenti del campionato di Serie A, soffermandosi anche sulla Nazionale in ottica playoff. Il classe 1978 ha esordito nel calcio professionistico con la maglia dell’Hellas Verona per poi passare alla Pistoiese. Due presenze con i veneti prima del trasferimento al Cittadella, il quale ha preceduto l’avventura a Napoli. Diciotto presenze con il Piacenza, trentotto con la Ternana. Da menzionare i quattro goal messi a segno con la Salernitana e le esperienze in massima serie con Cagliari e Torinoprima del ritorno all’Hellas. Quarantotto comparse sul rettangolo di gioco tra Cremonese e Spezia. In conclusione il Trento, ultima tappa della sua carriera, intervallata dalle stagioni con Fersina Perginese, Sambonifacese e Virtus Verona.
Hellas Verona e Napoli vantano un gioco sicuramente piacevole seppur differente. Che tipo di partita ti aspetti?
“L’Hellas Verona è in una posizione di classifica importante, non ha nulla da perdere. Si tratta di una mina vagante, può mettere in difficoltà chiunque. C’è questo sogno Europa League, anche se abbastanza lontano. Il Napoli è reduce da una brutta sconfitta con il Milan, può veramente succedere di tutto. Non sarà facile per gli azzurri, i gialloblù si stanno dimostrando una squadra importante. Vedremo cosa succederà, prevedo una bella partita“.
Come giudichi l’operato di Tudor e Spalletti considerando i rispettivi cammini?
“Poco da dire sul lavoro straordinario di Tudor, sta facendo meglio di Juric valutando la media punti. Spalletti è a pochi punti dalla vetta, anche il suo percorso è positivo. Chiaramente, per il secondo adesso sarà più difficile“.
Il Napoli può ancora lottare per lo Scudetto nonostante le difficoltà accennate oppure la distanza è fin troppo importante?
“C’è tempo di fare ancora tanto, ci sono tante partite a disposizione. Perdere lo scontro diretto con il Milan è stata una bella batosta, ma non dimentichiamo che la settimana prima il Napoli ha vinto a Roma con la Lazio. L’Inter sembrava aver chiuso il campionato, ma le tre lì davanti sono ancora in ballo“.
Hai giocato sia con il Napoli che con l’Hellas Verona: ci racconti il miglior momento vissuto nelle due realtà in questione?
“A Napoli ci sono stati pochi momenti belli a causa della situazione societaria, ho fatto comunque sei mesi importanti prima di andare al Piacenza in Serie A. Ho un ricordo bellissimo della città e della presentazione, l’arrivo è stato probabilmente l’attimo migliore. Durante l’anno è stata veramente dura. A Verona, invece, ho tantissimi ricordi piacevoli, come la vittoria del campionato di Serie B nel 1998-99 con Prandelli proprio contro gli azzurri“.
Ripercorrendo la tua carriera, spiccano le presenze con Salernitana, Spezia e Cagliari. Le tre squadre citate sono in corsa per la salvezza. Probabilmente fatta eccezione per Salernitana, l’equilibrio è ancora sottile oppure c’è una favorita per la permanenza in Serie A?
“Equilibrio sottile, ma la Salernitana è distante dalla zona salvezza. Le altre, invece, sono tutte lì. Lo Spezia sembrava essere in una posizione migliore, adesso è nuovamente coinvolto. La partita con il Genoa sarà delicata“.
Il Torino, invece, è lontano dalla zona retrocessione, stesso discorso per quanto riguarda le posizioni europee. Cosa manca realmente ai granata per alzare l’asticella?
“Il Torino sembrava aver trovato una consacrazione importante nelle zone nobili della classifica, purtroppo non è più così. Manca qualcosa in tutti i reparti per fare il passo in avanti e tornare in Europa con facilità. Il Toro è allenato da un grande allenatore, ha una buona squadra. Bisogna essere sinceri, le compagini che sono più avanti in classifica vantano un organico più importante. Al momento stanno facendo il possibile“.
Archiviata la parentesi europea, considerando il valore delle squadre coinvolte, come posizioneresti il calcio italiano tra i primi cinque campionati del continente?
“Lo posiziono indietro rispetto alla Premier League. Qualche anno fa avevamo perso qualche posizione, ma adesso siamo tornati. Ci sono tutt’oggi diversi campioni in Serie A, si tratta di una competizione leggermente più alta rispetto alla Liga e alla Bundesliga“.
Restando in quest’ottica, quanto ha inciso la vittoria dell’Europeo?
“L’Europeo ha sicuramente portato in alto i nostri colori, aumentando il bagaglio che c’è nel campionato italiano. Vincere questa competizione significa essere davanti a tutte le altre partecipanti, sarebbe davvero una batosta non qualificarci ai Mondiali“.
A breve ci saranno gli spareggi per la Coppa del Mondo, ma il campionato proseguirà ugualmente: condividi questa scelta?
“Sicuramente qualche squadra sarà penalizzata, pensandoci non condivido questa decisione. Le regole, però, sono queste e vanno accettate”.
Si parla spesso di nuovi innesti, come ad esempio Balotelli o Scamacca: sarebbe più opportuno confermare il gruppo degli Europei oppure cercare nuove soluzioni?
“Se c’è qualche ragazzo che merita la chiamata, ben venga. Dobbiamo qualificarci e chi non è in forma oppure è alle prese con infortuni, può essere sostituito da questi profili. Balotelli è un giocatore importante, bisogna vedere l’aspetto mentale e quello fisico. Raspadori e Scamacca stanno facendo la differenza, giusto dargli una chance.Mancini chiamerà chi starà meglio“.
Difficile fare pronostici, ma cosa ti aspetti dalla Nazionale nei prossimi appuntamenti?
“Con la Macedonia mi aspetto la qualificazione. Con il Portogallo può succedere di tutto, parliamo di una squadra incredibile. Probabilmente partiamo leggermente svantaggiati, forse è meglio così“.
Fonte: https://footballnews24.it/claudio-ferrarese-in-esclusiva-verona-napoli-grande-partita-spezia-genoa-sfida-importante-e-sul-torino/