Sono le pesanti accuse di due magistrati argentini di La Plata, Maria Cecilia Corfield e Pablo Raele, nei confronti di chi è stato accanto a Diego Maradona negli ultimi anni della sua tormentata vita. L’inchiesta è partita da una denuncia presentata nei mesi scorsi da Dalma e Gianinna Maradona, le figlie del Diez e Claudia Villafane, contro Matias Morla, avvocato e manager del Pibe, titolare della società Sattvica che controlla tuttora il marchio di Diego. Morla e il suo collega Victor Stinfale sono stati identificati come gli “organizzatori di un piano” per manipolare psicologicamente il Campione attraverso la «somministrazione di alcol, farmaci e marijuana».
Dal 22 marzo al 12 aprile dovranno presentarsi negli uffici di La Plata non solo Morla e Stinfale, ma anche Maximiliano Pomargo (assistente di Diego), Vanesa Patricia Morla (incaricata della contabilità), Maximiliano Trimarchi (autista), Sergio Garmendia (segretario), Carlos Orlando Ibanez (pregiudicato e abituale frequentatore di casa Maradona), Stefano Ceci (imprenditore napoletano titolare dei diritti di immagine del Pibe) e Sandra Iampolsky (notaio). Davanti alla dottoressa Iampolsky il 17
I figli di Maradona hanno emesso un comunicato (manca la firma di Jana e per Diego jr è indicato il numero
Due giorni fa, intanto, l’avvocato argentino Carlos Gruneisen ha denunciato il collega Sebastian Baglietto, amministratore dell’eredità di Maradona, per inadempimento della misura precauzionale adottata dal giudice di La Plata Luciana Tedesco del Rivero che obbliga gli eredi di Diego e i loro rappresentanti a non interferire nelle attività di Ceci, titolare dei diritti di immagine del Campione. Dalma e Gianinna Maradona hanno presentato una denuncia penale nei confronti di Ceci, che – si legge nell’esposto – «è stata nuovamente notificata dalla polizia il 7 marzo alle ore 6 nell’albergo dove alloggia a Napoli».
F. De Luca (Il Mattino)