Zé Maria, ex calciatore dell’Inter, ha parlato oggi ai microfoni di “1 Football Club” su 1 Station Radio.
Sul Napoli: lo scudetto è ancora possibile?
“Io penso che il Napoli debba lottare per i primi posti. La squadra è forte, l’allenatore mi piace ed è tra i più bravi al mondo. Spalletti è un vincente ed imprime questa mentalità. Devono lottare per i primi tre posti sicuramente”.
A distanza di 20/30 anni, nel periodo di Calciopoli, capivi che c’era qualcosa di strano fuori dal campo?
“Il giocatore alcune cose non le capisce. Capire quello che il sistema fa oltre il campo è difficile anche per l’allenatore. Tante cose non passano da lui e da noi; e purtroppo alcune cose capitano”.
Oggi vedi ancora qualcosa di strano nel calcio?
“Sì. Certe decisioni che vengono prese non corrispondono alla realtà. Il Var è arrivato per togliere questi dubbi, ma gli esperti di calcio lo dicono: le scelte non sono chiarissime”.
Zé Maria è un atleta di Cristo: cosa significa per te?
“Significa proclamare la fede in Gesù Cristo. Quando uno deposita la propria fede in Gesù per quel che ha fatto e lo esprime pubblicamente con le sue azioni, dimostra di essere credente e che crede nella parola di Cristo. Il calcio è un terreno di prova molto importante. Ci sono delle situazioni nella quale devi mettere alla prova la tua fede ed il tuo autocontrollo. Per esempio, se dici di essere un cattolico non puoi bestemmiare, ed in Italia capita spessissimo”.
Come è cambiata la tua vita dopo che Cristo è entrato nella tua vita?
“È cambiata tanto. Sono diventato un credente appena arrivato a Perugia dopo un infortunio. La mia vita è cambiata dopo aver iniziato a pregare Cristo. Poi ho ricominciato a giocare senza dolori. Iniziando a “mangiare la bibbia”, è cambiato il mio comportamento. Sono arrivato in Italia da arrogante, poi sono cambiato ed ho capito che le cose importanti nella vita sono la famiglia e Dio”.