Valerio Piccioni, giornalista, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Presidente di Lega? Sta succedendo di tutto ma niente di nuovo. L’elezione del presidente ha impegnato le nostre giornate, c’è sempre stata una situazione in bilico. Ci vuole una svolta che non sia la moltiplicazione di interessi privati con un management che sappia ragionare di sistema senza divisione tra piccole, grandi, medie, americane, italiane. Domani si riavrà la candidatura di Casini, l’uomo di De Laurentiis, di Commisso e Lotito. C’è il rischio che questa candidatura domani non arrivi agli undici consensi necessari. Dall’altro lato c’è Abodi, diciamo una candidatura più sportiva, che è stato vicepresidente della Lega di B, ha fatto tante cose nello sport. È sostenuto dalle squadre medie, una parte consistente delle proprietà straniere e soprattutto Inter e Milan. La Juve è in una situazione di distanza. Abodi non vuole essere un uomo di divisione, di rottura. Chi lo conosce sa che non è il tipo delle singole attenzioni. Sta cercando tutti i percorsi per essere un uomo del dialogo. Il problema è che in questa Lega è difficile riuscire ad essere uomo del dialogo. Potrebbe essere che domani si trovi la convergenza su Abodi, si volti pagina e nella successiva assemblea andare su di lui. In Lega Calcio fare previsioni è impossibile. Dopo Calciopoli la situazione è cambiata: quel trauma, quel passaggio il Palazzo l’ha fatto saltare. Oggi è un altro calcio. Il concetto di Palazzo è cambiato molto dai tempi di Ferlaino. Sono anche diverse le potenze economiche delle singole società. Ci sono dei condizionamenti, delle situazioni che si vivono, ma il concetto del Palazzo dove in alto ci sono le grandi e tutte le altre al di sotto secondo me non c’è più”.