Vialli: “Io ho paura di morire, eh, ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire”

Gianluca Vialli, collaboratore di Mancini tecnico della nazionale, ed ex calciatore, malato da tempo di cancro, ha parlato in un’intervista al quotidiano Oggi, in edicola domani, IlNapolista pubblica in anticipo un estratto. «Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato. La malattia non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita — e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno — è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, eh…».

Vialli
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