Un’opera con Diego Maradona attorniato da atleti di altre discipline. Un’opera come un inno allo sport, al gioco e ai bambini. Doveva essere sistemata all’interno di un impianto sportivo da realizzare nel centro storico di Napoli, ma ci si ferma all’ intenzione. Il bassorilievo realizzato dallo scultore napoletano Giuseppe Canone, dovrà trovare un’altra strada per essere completato. «Sono uno stupido, mi sono fidato di anni di amicizia e di una stretta di mano», dice Giuseppe Canone guardando quest’opera che è un omaggio al capitano dei due scudetti e della Coppa Uefa. 5 mesi di lavoro, 600 ore trascorse al caldo dell’estate e al freddo dell’inverno, spendendo alcune migliaia di euro. «Quella persona che mi ha aveva affidato il lavoro diventa introvabile, non risponde al telefono: scompare», dice con rammarico lo scultore. «Si può soltanto immaginare la rabbia e tutto quello che in questo momento mi ribolle dentro: per essermi esposto economicamente, per averci messo la faccia con formatori, fonditori e doratori e infine per essermi giocato la mia credibilità a causa di queste persone». E adesso? «Il mio non vuole essere un piagnisteo per ottenere considerazione e solidarietà, ma soltanto un’analisi di un’opera eseguita per una committenza di cui mi sono fidato non stipulando alcun contratto: pensavo bastasse una stretta di mano tra amici», dice Giuseppe. «Non voglio buttare questo lavoro e allora faccio appello a chi può accollarsi le spese per il completamento dell’opera, a cominciare dalla fusione, e poi sistemarla in un’area pubblica».
Poco più di 30mila euro la spesa. Non chiede soldi, solo l’impegno a completare l’opera.
Nello Fontanella (Il Mattino)