Marco Messina, cresciuto nel quartiere di Bensonhurst a Brooklyn in una famiglia di immigrati italiani, sin da piccolo Marco sogna una carriera nel mondo del calcio e non si scoraggia di fronte allo scetticismo di parenti e professori. Dopo anni di impegno e sacrifici, oggi Marco è commentatore e analista per CBS Sports e la sua piattaforma Italian Football TV ha centinaia di migliaia di followers.
La vita a volte è quella cosa fantastica che ti sta per succedere, e tu sei l’ultimo a saperlo. Per esempio, due settimane fa. La conduttrice, Poppy Miller, in diretta su Paramount, della Cbs, aveva interrotto i commenti in studio per un annuncio: «Ho una breaking news da dare in diretta: Marco, ti annuncio che tornerai in Italia non per una partita, ma per un mese di partite». L’espressione stordita di questo giovane italoamericano, piccola star sui social, commentatore per la Cbs, era diventata virale. Quel sogno è cominciato. Messina è partito per l’Italia una settimana fa. Accompagnato dal producer Tony Scheinman, ha raccontato da bordocampo Milan-Inter di Coppa Italia, poi è stato a Firenze per Fiorentina-Juventus («tifo incredibile, mai sentita una cosa del genere») e oggi sarà allo stadio Maradona per Napoli-Milan. Poi vedrà Juventus-Villarreal, Roma-Lazio, Italia-Macedonia e Juventus-Inter. La Cbs ha lanciato un sondaggio tra i telespettatori perché scelgano dove inviare Marco per altre due partite, tra il 12 e il 20 marzo. Un super mese, il “Marzo con Marco” come lo ha battezzato in italiano Paramount+. La Serie A sta crescendo in Usa. Per il pubblico americano Messina è diventato quello che Stanley Tutti è stato con la serie tv sulla Cnn dedicata alla cucina italiana: una guida speciale e familiare. È la prima volta che un network americano organizza un servizio di questa durata. Intanto a Manhattan i tifosi rossoneri del Milan Club New York si ritroveranno oggi alla ‘Football Factory’, il pub sulla 33ª Street, sotto l’Empire, per seguire la partita. Loro nella City.
Lui nella Città di Diego. Napoli-New York. «È la cosa più bella che mi sia mai capitata», confessa Messina, nato a Brooklyn da genitori italiani, ex calciatore, che ha formato con il suo amico di college Mike Kantaris una coppia di pazzi scatenati che spopola sui social: insieme commentano in diretta la Serie A sulla loro web tv, Italian Football TV, che ha raggiunto quasi 300 mila follower, sommando Twitter e Instagram. Lo show è popolato da personaggi diventati familiari tra i fans come in una commedia dell’arte: Gaetano Messina, il padre di Marco, siciliano trapiantato a New. York, detto “Il Capitano”, l’esperto di calcio; Antonio Cinquepalmi, ingegnere tifoso milanista, l’interista Peter Curto, giovane procuratore di calciatori. La gente è stregata dalla loro passione e ironia. Messina tifa Juve, ha una foto di lui bambino con Alessandro Del Piero, scattata durante una tournée in Usa, ma ama il calcio in tutte le sue declinazioni. La tecnica, i duelli, gli spalti, l’attesa.
Dopo Milano e Firenze, Napoli. «Voglio andare a giocare a pallone nelle piazzette con i ragazzini, lo sogno da una vita».
Poi la Champions, a Torino, il ritorno di Juventus-Villarreal.
«La mia prima volta in una partita europea. Mi piacerebbe incontrare Paulo Dybala, uno che quando gioca mi ricorda le nostre vecchie partite per le strade di Brooklyn».
Poi il derby della Capitale.
«Forse l’unico match in cui non sei più te stesso, ti trasfigura. Non c’è una sfida simile in Italia. Se ci penso, non dormo la notte».
Ci scappa pure un incontro della Nazionale.
«A Palermo. Ne approfitterò per andare a Trapani, a trovare i parenti. Sarà un ritorno alle origini».
Documenterà anche quello?
«Voglio registrare tutto, dentro e fuori dal campo, parlare con i giocatori, mostrarli sotto una luce diversa».
Perché il calcio italiano piace così tanto in Usa?
«Gli americani impazziscono davanti alle passioni forti e l’Italia è terra di calcio, qui la gente non è tifosa solo il giorno della partita, ma tutta la settimana. E’ un sentimento unico».
Riuscirà mai la Serie A a raggiungere la popolarità della Premier League in Usa?
«Non lo so, ma di sicuro l’America ama la passione e un pizzico di follia, e il calcio in Italia ne è la rappresentazione perfetta».
Fonte CdS