Napoli-Milan: le mosse “chiave” per la sfida al vertice del Maradona

Stasera l’Inter, Salernitana permettendo, potrebbe riprendersi la vetta della classifica. Anche per questo Napoli-Milan vale davvero un ruolo da protagonista per lo scudetto 21-22. All’andata a San Siro vinse Spalletti, noin mancarono le polemiche, ma il Napoli meritò la vittoria. Pioli potrebbe scegliere di giocare con Kessie trequartista, così da poter coprire il campo con tre centrocampisti veri, l’ivoriano insieme a Bennacer e Tonali di fronte a Fabian Ruiz, Lobotoka e Zielinski. Il ritorno da titolare di Lobotka è un punto a favore di Spalletti, l’allenatore che lo ha rigenerato. Il centrocampo di Pioli è diverso per natura, è più dinamico (Tonali è ovunque), più solido (Bennacer è un efficace recupera-palloni), ma meno ricco di tecnica.
Napoli e Milan hanno inoltre una maniera piuttosto simile di attaccare sugli esterni. Da una parte l’asse Di Lorenzo-Politano contro Leao-Hernandez, dall’altra Mario Rui-Insigne contro Saelemaekers-Calabria. Non sarà una partita semplice per Di Lorenzo e nemmeno per Politano. Sull’altro versante, c’è più equilibrio, anche tattico, Saelemaekers e Insigne sono abituati a coprire la fascia intera, come Mario Rui e Calabria. L’assenza di Kjaer ha tolto al Milan la possibilità di sfruttare le doti di un regista aggiunto, mentre il Napoli ha Koulibaly. La sua capacità di vedere il gioco è nettamente superiore alla media di chi occupa il suo ruolo. Il senegalese può partire centralmente anche palla al piede, saltare il primo pressing e consegnare palla a un compagno nella seconda parte dell’azione. Questo lavoro non possono farlo né Tomori né tanto meno Kalulu. Mentre in avanti è tutto diverso. Palla lunga per Osimhen, palla addosso per Giroud.
CdS
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