Baluardo di lunghissimo corso nella difesa del Milan, oggi Alessandro Costacurta commenta la serie A e non solo per Sky Sport e osserva l’andamento di un campionato equilibrato, che lo riporta con la mente a quelle sfide di fine anni 80 e inizio anni 90.
Che idea si è fatto sulla corsa scudetto? «Il solo fatto che ci sia una lotta con più squadre è una bella notizia per il campionato italiano. Si pensava che l’Inter potesse ripetere il cammino della passata stagione, ma dopo anni abbiamo un campionato finalmente molto equilibrato».
Quanto peserà il risultato della sfida di domenica sera tra Napoli e Milan? «Non credo che cambierà molto se dovesse vincere una o l’altra, perché è un campionato nel quale le squadre non hanno la continuità per 6 o 7 vittorie di fila. Il campionato non si deciderà negli scontri diretti. In assoluto manca la squadra ammazzacampionato come poteva sembrare l’Inter fino a un mesetto fa».
Quali sono le chiavi per domenica sera? «Per il Milan tutto dipenderà da brillantezza e la coesione della squadra. Più che stanca, a me è sembrata una squadra che tentava di fare le cose ma non le riuscivano. Adesso ogni partita inizia a diventare importante e non tutti i giocatori hanno la struttura, la preparazione, l’esperienza e la capacità di gestire il momento. Anche se stanno mancando all’appuntamento i più esperti come Giroud».
E il Napoli in che momento è? «Onestamente tutto questo entusiasmo per le ultime partite non lo vedo. È vero, ha fatto un filotto a metà gennaio. Ma poi sono arrivati il pareggio con l’Inter, quello con il Cagliari e le due sfide contro il Barcellona. Certo, hanno vinto una bella partita a Roma, ma non vedo il Napoli in una forma straordinaria. Detto questo, sta facendo comunque un bel campionato».
Domenica chi la decide? «Difficile trovare un singolo, perché Napoli e Milan non hanno uno che fa gol sempre e che li trascina: hanno tanti giocatori che possono risolvere le partite. O anche essere decisivi in senso negativo perché si assentano. Leao e Osihmen sono i due talenti giovani e di prospettiva. Ma non sottovaluterei un guizzo di Politano o magari la serata giusta di Giroud o Brahim Diaz».
Al Milan quanto manca Ibra? «Credo che questa squadra non abbia più bisogno di lui. Io lo terrei anche per il prossimo anno, ma il Milan non dipende più da lui. E questo è stato fin qui il vero grande passo in avanti: una squadra che ora è diventata maggiorenne».
Gli allenatori cosa stanno dando? «Pioli ha dato il senso di squadra a un gruppo di individualisti».
E Spalletti? «Sta togliendo alibi a un ambiente che in un certo senso li ha sempre trovati. È arrivato in una squadra che è perfetta per vincere il campionato. Quelli che sono passati prima di lui hanno messo un mattoncino, ora tocca a lui».
B. Majorano (Il Mattino)