All’allenatore del Napoli capolista proprio non sono andate giù certe critiche del post pareggio di Cagliari e allora il gol di Fabian e la vittoria su un campo difficile come quello della Lazio sono l’occasione giusta per togliersi qualche soddisfazione e qualche sassolino dalla scarpa.
Il suo Napoli ha vinto, eppure lei non è contento…
«È che vorrei sottolineare che tutti rompono i c… per il fatto che non abbiamo carattere, e ora voglio proprio vedere che si dice di questa squadra».
Si spieghi…«Ci dicono che siamo molli, che la squadra è molla. E allora abbiamo giocato una partita per mettere in evidenza che abbiamo carattere: ovvero il contrario di quel che si dice. Ok, abbiamo pareggiato a Cagliari, e che dobbiamo fare? Lo avete visto tutti che il Cagliari ha vinto a Torino e gioca un bellissimo calcio. Quindi non è che siamo noi ad essere molli. Per la partita col Barcellona mi prendo io le colpe perché avevo chiesto ai ragazzi di affrontarla in un certo modo, ma non ci si venga a dire che siamo molli».
E allora che Napoli è il suo?«Se giochiamo il nostro calcio è difficile per tutti affrontarci. Anche con la Lazio nel secondo tempo abbiamo meritato e fatto un buon calcio. Poi è arrivato quell’eurogol di Pedro con il quale si è messo in discussione il risultato, ma prima avevamo avuto tante occasioni importanti come il gol annullato a Insigne. Alla luce del nostro secondo tempo abbiamo ampiamente meritato la vittoria, secondo me».
Cosa la turba?«C’è una brutta atmosfera attorno a questa squadra, si rinfaccia ai giocatori di essere molli e senza carattere, eppure stavolta mi sembra che di carattere ne abbiano avuto e anche tanto. Questa è una squadra che ha grandi potenzialità anche dal punto di vista dell’autostima».
Che partita è stata questa?«Non era facile, anche perché la Lazio ha valori importanti. Palleggiano bene e te li ritrovi sempre addosso. Non sempre puoi imporre il tuo gioco, la tua idea se hai l’avversario lì che ti mette fiato sul collo. I miei calciatori non hanno paura di giocare le partite così delicate perché quando fanno girare bene la palla diventa un’altra storia. Finisce che anche gli avversari sono costretti a difendere e ad abbassarsi».
Il suo Napoli che carattere ha?«Quello che ho visto stavolta è la dimostrazione di quello che penso da sempre. Non hanno voluto accettare che potesse venir fuori un pareggio in una partita in casa della Lazio che sta giocando un buonissimo calcio. E allora dopo il gol di Pedro, invece di chiudersi, invece di arretrare e magari arrendersi, dopo che hanno pareggiato, ho visto la squadra giocare con ancora più piglio per trovare lo spiraglio del gol. Direi che questo è un grande segnale di grande forza».
E allora dove può arrivare questo Napoli?«Di sicuro le partite vanno vinte e sono tante e la nostra forza da qui alla fine deve essere la leggerezza nel modo di fare le cose».
Si può parlare di scudetto?«Questa parola la dite voi, non io. Io dico che siamo in lotta per le zone alte di classifica: se anche per lo scudetto ditelo voi, a me non interessa. Mi interessa che abbiamo giocato un buon calcio sempre. Se non vinci lo scudetto e hai fallito, è una storia che piace raccontare di campioni e delusi. Ma io credo che c’è una via di mezzo e questa squadra sta facendo il suo lavoro nella maniera corretta».
Cosa serve per vincere?«Bisogna vedere che periodo hai attraversato e vedere che giocatori hai a disposizione. Noi abbiamo dovuto fare a meno di ragazzi per la coppa d’Africa e abbiamo avuto giocatori infortunati. Se hai ricambi e puoi mettere una formazione varia è un conto, se invece hai sempre gli stessi tra partite ravvicinate, diventa difficile fare ragionamenti corretti».
Domenica c’è il Milan…«E per fortuna ci si può allenare per una settimana senza soste».
B. Majorano (Il Mattino)