Marco Bellinazzo, giornalista di Sole 24 Ore, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Questione plusvalenze? È tutto da verificare. Il tema è scivoloso e c’è la difficoltà di stabilire in termini precisi quale sarebbe dovuto essere il valore di un calciatore. Non c’è un mercato con un parametro che possa indurre un giudice a stabilire dove sia la verità. Questa è la difficoltà oggettiva per cui è complicato assegnare sanzioni. importante che il faro sia stato acceso, così le società saranno più caute a fare plusvalenze per mettere a posto i conti. La questione Russia-Ucraina è seria, spero che le autorità calcistiche si dimostrino serie anche loro, cosa che non sempre avviene. È stata sfortunata la Uefa perché ha fissato una data e una sede per la finale proprio nella Gazprom Arena (stadio a San Pietroburgo). Tra l’altro Gazprom è grande finanziatore della Uefa in tutte le competizioni fino al 2024. Quindi questo fa capire come l’intreccio tra interessi politici e questioni calcistiche venga sottovalutato. Tornando alla stretta attualità, la Uefa vuole monitorare la situazione. Il problema è a medio-lungo termine perché la finale è fissata per il 28 maggio. C’è una problematica molto più concreta, ovvero i play-off del Mondiale in Qatar con la Polonia che tra l’altro è grande nemica di Mosca e chiaramente non può andare a giocare tra poco più di un mese in Russia, comunque vadano le cose. Sarebbe meglio che la Uefa non facesse giocare alcuni incontri in Russia che si dovrebbero venire a creare, anche per dare un segnale dal mondo del calcio. Il caso Atalanta è un unicum, gli americani hanno preso il controllo dirigenziale. Gli americani che arrivano di solito operano già nello sport business, quindi sanno riconoscere dove il management ha creato valore. Cosa che ha fatto l’Atalanta. I Percassi hanno trovato un partner finanziario importante. Difficilmente replicabile un’operazione in cui può arrivare un proprietario straniero che decide di lasciare il management attuale del Napoli, in particolare il ruolo del presidente, a De Laurentiis, che non è un semplice management ma una figura iconica. Si creerebbero grosse problematiche di convivenza. In questo senso non penso sia replicabile. A Napoli si dovrebbe parlare di cessione pura, nella totalità. Servirebbe anche a bypassare il problema della doppia proprietà con il Bari. In alcuni casi in questi anni ci sono state delle richieste di quelle che potevano essere le aspettative della proprietà del Napoli in caso di offerta per l’acquisto. Le cifre sembrano importanti e al momento non c’è un acquirente. Al di là di tante dietrologie la legge del mercato è semplice: uno compra quando trova un prezzo che trova conveniente. A Napoli la mancanza di strutture forse non sembra congruo rispetto a quanto chiesto dalla proprietà per chi magari ha in testa di investire sulla piazza italiana calcistica più importante dopo Juventus, Milan e Inter”.