A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’ex allenatore della Fiorentina e Lazio, Delio Rossi.
“Stiamo entrando nel vivo, da ora in poi ci saranno tutte partite che contano. Nel campionato marzo ed aprile sono i mesi in cui si decide il campionato”.
Sulla partita della Salernitana con il Milan
“Sicuramente l’avvento del nuovo allenatore, la dirigenza, direttore sportivo e giocatori poteva presagire qualcosa. Sono risultati che vanno oltre le aspettative, ma con la salvezza ci andrei piano perché sono partiti in ritardo”.
Sulla partita del Napoli a Cagliari
“Conosco Spalletti e rispetto i colleghi, loro hanno la situazione sotto controllo monitorandola 24 ore al giorno. Chi fa il nostro mestiere fa delle scelte e le fa sempre con coscienza, soppesando tutte le situazioni. C’è poi una strategia d’ingresso ed una di sviluppo, magari ciò che hai preventivato non si realizza. Con il senno del poi si può dire tutto, se avesse potuto scegliere avrebbe avuto tutti i titolari, ma ci sono anche partite importanti ogni tre giorni”.
Sull’Europa League delle italiane
“Il campo ha detto che le partite d’andata in questo momento della stagione vai ad affrontare delle squadre importanti giocandoti qualcosa di importante. C’è la possibilità di fare l’en plein ma anche di uscire, i competitor sono importanti: se supereranno il turno, in ogni caso, ci saranno squadre ancora più forti.”
Sulla sfida di campionato tra Napoli e Lazio
“Dipende molto dall’esito delle partite di domani e dalla possibilità di non avere infortuni o affaticamenti muscolari. Sarà importante avere tutti a disposizione e soprattutto non avere stress per tutte queste partite, per la quale serve abitudine”.
Sulle sorprese del campionato
“Il Milan non mi aspettavo fosse così in alto, ha qualcosa in meno rispetto ad Inter e Napoli. Mi aspettavo qualcosa in più dalla Roma, mentre la Juve ha colmato importanti diverse lacune: sono partiti in leggero ritardo, altrimenti avrebbero lottato per lo Scudetto”.
Sulla possibilità di tornare ad allenare
“Non sono legato alle categorie, a me piace il mio lavoro e mi sono sempre sporcato le mani. Posso andare in Italia o all’estero, in Serie B o altrove, io so fare solo questo, non posso parlare sempre con voi (ride, ndr). Uno non si rende conto che se hai la forza di prendere 12 milioni l’anno puoi anche portarti dietro altri giocatori, oltre ad uno staff molto ampio. Gli allenatori come me invece si portano meno persone dietro e quindi non ci pensano più di tanto a mandarti via”.
Su chi sta facendo meglio tra Italiano e Sarri
“Partono da basi diverse: la Lazio era più strutturata, la Fiorentina invece no. Era più facile migliorare i toscani, anche se Sarri non è riuscito completamente a sviluppare quello che vorrebbe lui. Ci sono giocatori nella rosa che non sono idonei a giocare come dice lui, ma secondo me la Lazio è destinata ad avere questi alti e bassi”.
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Fonte: 1StationRadio